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Panico sui mercati azionari
Ben ritrovato/a dopo la pausa estiva.
Anche questβanno il mese di agosto ci ha riservato qualche emozione.
Dopo mesi e mesi di crescita quasi ininterrotta, nei giorni a cavallo tra luglio e agosto, i mercati azionari hanno avuto qualche sussulto.
Durante il mese di luglio i dati delle trimestrali delle grandi aziende, americane e non, hanno gettato qualche ombra sul sogno di una continua e inarrestabile crescita degli utili, in molti casi trainata dalle suadenti promesse dellβIntelligenza Artificiale.
Poi, mercoledì 31 luglio, la Banca centrale giapponese (Bank Of Japan - BOJ) annuncia un rialzo dei tassi. Si tratta di poca cosa, li porta allo 0,25% (comunque il livello più alto degli ultimi 15 anni), nel frattempo, però, lo Yen ha interrotto la caduta che durava da anni e in meno di 20 giorni ha recuperato il 10% sul dollaro.
Infine, venerdΓ¬ 2 agosto escono dei dati sullβoccupazione americana piΓΉ deboli rispetto al previsto che fanno temere, per l'ennesima volta, lβarrivo di una recessione.
Le nuvole si addensano durante il fine settimana e la tempesta scoppia nella notte tra domenica e lunedΓ¬, quando lβindice azionario giapponese mette a segno il suo secondo peggior crollo giornaliero della storia: -12,4%.
Le borse del resto del mondo non prendono bene la cosa e allβapertura fanno segnare forti ribassi.
Il VIX, lβindice che misura la volatilitΓ del mercato americano (anche detto βindice della pauraβ) schizza alle stelle e fa registrare il dato piΓΉ elevato dopo il 2008 e il 2020.
Nonostante il clima da βsi salvi chi puΓ²β, βΓ¨ la fine del mondoβ e i soliti allarmismi dellβinformazione globale, il giorno successivo rispunta il sole: il Nikkei rimbalza del 10,2% e con lui anche le altre borse mondiali recuperano buona parte del terreno perso.
Ora di fine mese, il panico Γ¨ solo un ricordo.
Questo il risultato dei principali indici nel mese di agosto:
Azionario Globale (MSCI ACWI): +1,11%
Azionario paesi sviluppati (MSCI World): +1,40%
Azionario paesi emergenti (MSCI EM): -1,38%
S&P 500: +1,02%
Nasdaq: +0,88%
Nikkei: +2,31%
Stoxx Europe 600: +2,76%
Chi, il 5 agosto, preso dal panico, ha deciso di vendere si Γ¨ perso il successivo rimbalzo.
CβΓ¨ sempre un βbuon motivoβ per vendere.
I cali improvvisi e la volatilitΓ sono la normalitΓ , non unβeccezione
Per quanto ciΓ² che Γ¨ successo ad inizio agosto sia piuttosto eccezionale, la volatilitΓ e i cali nel mercato azionario non sono un eccezione, ma un avvenimento del tutto normale.
Un calo del 5% o piΓΉ dai massimi si verifica nel 94% delle annate.
In piΓΉ della metΓ degli anni (il 64%) si verifica invece una discesa superiore al 10%.

I crolli piΓΉ consistenti sono meno frequenti, ma fanno parte del gioco.
La volatilitΓ Γ¨ il prezzo da pagare per poter ottenere i rendimenti dei mercati azionari.
Se ti sei preoccupato per un calo del 5% o 10% delle azioni che hai in portafoglio, probabilmente ne hai troppe.
CONCLUSIONE
In definitiva, cosa ha causato il repentino crollo dei mercati azionari e il forte aumento della volatilitΓ ?
La Fed? La Banca del Giappone? Lo scoppio della bolla dellβintelligenza artificiale? Un deludente dato sullβoccupazione americana? Unβimminente recessione? Lβincepparsi del carry trade* con lo yen?
Tutti i precedenti? Nessuno dei precedenti?
La veritΓ Γ¨ che i mercati finanziari sono un animale complesso, caotico e dinamico, il che rende incredibilmente difficile trovare delle spiegazioni univoche ai suoi movimenti e tantomeno prevederli in anticipo.
CiΓ² non impedisce certo di provarci, ma i risultati sono spesso deludenti.
Lβimportante Γ¨ capire che i mercati sono complessi e volatili e molto spesso accadono cose impreviste, imprevedibili e persino difficilmente spiegabili.
CiΓ² che conta davvero non Γ¨ tanto come si comportano i mercati e perchΓ© precipitano o rimbalzano, ma come ci comportiamo noi in questi momenti.
Avere un piano (finanziario) e delle regole di condotta predefinite (definite in anticipo) Γ¨ un ottimo modo per evitare di soccombere alle emozioni nei momenti peggiori e poi pentirtene.
*CosβΓ¨ il carry trade?
Il carry trade Γ¨ una strategia di investimento che sfrutta le differenze nei tassi dβinteresse tra due paesi/valute. Lβidea di base Γ¨ semplice: si prende in prestito denaro in una valuta con un tasso dβinteresse basso e lo si investe in attivitΓ in una valuta con un tasso dβinteresse piΓΉ alto.
Visti i tassi estremamente bassi mantenuti dalla Bank of Japan e il continuo declino della valuta nipponica nei confronti delle principali valute globali, lo yen Γ¨ stato a lungo la valuta preferita per questo tipo di operazioni.
La strategia ha funzionato a meraviglia perchΓ© i tassi nel Sol Levante erano a 0%, mentre negli Stati Uniti intorno al 5%, inoltre (e in virtΓΉ di ciΓ²), la valuta americana ha continuato ad apprezzarsi nei confronti di quella nipponica (+50% in quattro anni).
La politica estremamente accomodante della BOJ e quella restrittiva della FED garantivano il perdurare di questa situazione.
Quando perΓ² la Banca centrale giapponese ha dichiarato di voler invertire la rotta aumentando i tassi e al contempo quella americana ha segnalato che era giunto il momento di abbassarli, lo Yen ha recuperato lβ11% in pochi giorni.
Lβimprovviso rafforzamento dello yen ha spinto gli investitori a liquidare rapidamente le loro posizioni per evitare perdite provocando una vendita massiccia delle attivitΓ in dollari in cui avevano investito (in particolare azioni dei giganti tecnologici) e un ulteriore apprezzamento dello yen.
Buona domenica!
Grazie per aver letto
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