E se poi te ne penti?
Come ridurre il rimpianto per le decisioni che riguardano i tuoi soldi
Pensa alle scelte principali che hai fatto nella tua vita.
Scegliere un percorso professionale, scegliere un compagno di vita, decidere di avere figli, cambiare lavoro: sono tutte decisioni ad alto rischio perché ognuna ti costringe a mettere da parte tutti i possibili futuri tranne quello che alla fine scegli.
L’esito di qualunque di queste decisioni, di qualunque scelta, è ignoto nel momento in cui la prendi.
Ma l'atto di scegliere qualcosa, anche se non sai se sarà la scelta giusta o sbagliata, ottimale o meno, dà un senso di controllo e responsabilità riguardo alla decisione; ti permettere di prendere il controllo della tua vita, di darle una direzione invece che venire semplicemente trasportato dalla corrente.
Quando i risultati di una scelta si rivelano sbagliati o non ottimali rispetto alle aspettative è facile provare rammarico.
Anche se non ho le risposte per ridurre al minimo il rimpianto che potresti provare per le grandi scelte della tua vita, ho un po' di saggezza da offrire per quanto riguarda i tuoi investimenti.
Come funziona il rimpianto
Spesso proviamo rammarico per una scelta fatta quando possiamo immaginare chiaramente come sarebbero andate le cose se avessimo preso una decisione differente.
Mentre in molti ambiti della vita è difficile immaginare come sarebbero andate le cose se avessi fatto una scelta diversa, nel caso degli investimenti è piuttosto facile.
“Se invece che investire a inizio 2020 avessi aspettato ad aprile…”
“Se avessi comprato le azioni Nvidia invece di quelle di Enel…”
“Se avessi iniziato ad investire 10 anni fa…”
Per questo potresti pensare che ci sia sempre una soluzione ottimale ad ogni quesito:
- Dovrei investire?
- Quando investire?
- Quanto investire?
- Quanto azionario avere in portafoglio?
- Dovrei investire nel mercato X, nel settore Y, o sul titolo Z?
E se esiste una risposta ottimale, deve esistere anche una risposta sbagliata.
Questa però è un’illusione.
Non puoi conoscere in anticipo quale sarà la scelta migliore perché non puoi prevedere il futuro. Non puoi sapere come si comporteranno i mercati come non puoi sapere cosa succederà nella tua vita.
Se ti rimproveri per esserti perso un’ovvia opportunità (investire ad aprile 2020, ad esempio) o per aver corso un rischio che ha portato ad una perdita (investire a fine 2021) è perché dimentichi che in quel momento l’esito della tua decisione era tutt’altro che evidente.
Ragionare “con il senno di poi” è un errore che commettiamo spesso ed è uno dei bias comportamentali più diffusi tra gli investitori.
Esistono due tipi di rimpianto: il rimpianto da omissione e il rimpianto da commissione.
Il rimpianto da omissione deriva dal NON aver preso una decisione che avrebbe avuto un esito positivo:
- assicurarti contro un particolare evento
- risparmiare di più
- investire di più (e meglio)
- investire pensando più ai rendimenti di lungo periodo rispetto a quelli di breve periodo
Il rimpianto da commissione (che in italiano è il rimorso) deriva invece dall’aver preso una decisione che ha avuto un risultato negativo:
- aver comprato quel titolo che poi è crollato
- aver venduto quel titolo che poi è decollato
- aver investito in quel momento
- esserti fidato di quel consiglio
Come ridurre al minimo il rimpianto per le decisioni che riguardano i tuoi soldi
Per ridurre al minimo i rimpianti riguardo ai tuoi risparmi è utile pensare a come potresti sentirti in futuro riguardo alle scelte che fai oggi con i tuoi soldi.
Chiediti:
“Tra dieci anni, cosa mi farebbe rimpiangere questa decisione?”
“Quali sono alcuni modi in cui questa decisione potrebbe portare a risultati negativi e come mi sentirei in questi scenari?”
È anche utile pensare a fondo se sei più preoccupato di implementare una cattiva idea o perderne una buona.
Una domanda che ho recentemente fatto ad una persona indecisa su come investire parte dei suoi risparmi è stata: rimpiangeresti di più di aver investito i tuoi risparmi per vederli calare del 10% o rimpiangeresti maggiormente non averli investiti sapendo che sarebbero cresciuti del 10%?
Si tratta di una domanda la cui risposta è molto soggettiva, anche se, come abbiamo già avuto modo di vedere, le perdite sono molto più dolorose di quanto non siano benefici i guadagni e quindi la gran parte delle persone rimpiange maggiormente una perdita rispetto ad un mancato guadagno dello stesso importo.
Concentrarti sui risultati piuttosto che sul processo decisionale è un ottimo modo per aumentare i tuoi rimpianti
Quando valuti se preferiresti fare un “cattivo investimento” o perdertene uno “buono”, è importante che ti ricordi che i cattivi risultati non derivano sempre da scelte sbagliate e che i buoni risultati non sono sempre frutto di scelte corrette/ottimali.
È possibile ottenere ottimi risultati per pura fortuna e ottenere pessimi risultati per semplice sfortuna.
Spesso gli investitori si rammaricano di ottime scelte d’investimento semplicemente perché nell’immediato non danno i risultati sperati. Oppure ritengono una decisione corretta semplicemente perché ha avuto un risultato positivo.
Per questo non dovresti prendere nessuna decisione che riguardi i tuoi risparmi in modo avventato, emotivo e senza che sia supportata da un processo decisionale basato sulle evidenze e sui fatti.
È poi importante cercare di interpretare i risultati in modo razionale alla luce delle conoscenze che avevi quando hai preso quella decisione e non in base a come sono poi andate le cose.
Concentrarti sui risultati di una scelta invece che sul “perché” e sul “come” hai preso quella decisione è il modo migliore per aumentare i tuoi rimpianti.
Rimpiangere di aver investito (in modo oculato e consapevole) i tuoi risparmi con un obiettivo lontano 20 anni semplicemente perché oggi ti trovi con un risultato negativo, non rende la tua decisione iniziale sbagliata.
Conclusione
Non esistono solo scelte giuste e scelte sbagliate, bianco e nero. Esistono infinite sfumature di grigio.
Il modo migliore per valutare una scelta fatta in passato è in base al perché l’hai presa e al come l’hai implementata.
Hai bisogno di un processo decisionale ben strutturato per prendere decisioni di cui non ti pentirai in futuro.
“Quanto dovrei risparmiare?”
“Che parte dei miei risparmi dovrei investire?”
“Quanto risparmio dovrei dedicare alla previdenza e quanto ad un obiettivo di più breve termine?”
“Dovrei lasciare la liquidità sul conto corrente, investirla in un conto deposito, nel “nuovo” BTP Valore, nelle azioni Nvidia o in altro modo?”
“Dovrei investire i miei risparmi sul mercato azionario o su quello obbligazionario?”
“Dovrei investire in un fondo sull’Intelligenza Artificiale o sul mercato azionario globale?”
“Dovrei sostituire le obbligazioni che ho in portafoglio con altre che offrono un maggior rendimento?”
“Dovrei investire sul mercato americano o su quello europeo?”
“Dovrei investire in singole obbligazioni o in un paniere di obbligazioni ben diversificato?”
“Dovrei aumentare la componente azionaria del mio portafoglio per ottenere rendimenti futuri maggiori o è meglio rimanere prudente in questo momento?”
Queste sono solo alcune delle domande che potresti trovare a porti.
Le risposte sono per lo più soggettive e dipendono da molti fattori, personali e non.
Alcune partono da presupposti errati. Altre hanno risposte che possono essere giuste o sbagliate. La maggior parte ha risposte che possono essere migliori o peggiori in varie gradazioni in base alle tue esigenze.
Le costanti sono due:
con il senno di poi ci sarà sempre una risposta migliore rispetto a quella che hai preso
commettere errori è inevitabile, è umano. L’importante è imparare dagli errori. Meglio prendere una decisione ben ponderata con un risultato negativo piuttosto che rimandare in continuazione la scelta
Le decisioni che rimpiangerai maggiormente sono quello NON prese e quelle prese “di pancia”.
Tra vent’anni non sarai deluso delle cose che hai fatto, ma di quelle che non hai fatto.
Allora leva l’ancora, abbandona i porti sicuri, cattura il vento nelle tue vele.Esplora
Sogna
Scopri
Mark Twain
Il modo migliore per minimizzare i rimpianti futuri, e mi riferisco ad un futuro fra 6 mesi come ad uno fra 30 anni, è chiederti: “come mi sentirei se…” riguardo ad una pluralità di possibili risultati e poi decidere in modo consapevole, razionale e basato sui dati e le evidenze, non su paure e speranze.
Ad esempio, nel decidere se investire mensilmente per la tua vecchiaia, rimpiangeresti maggiormente di dover rinunciare ad uscire a cena una volta al mese, di vedere il tuo investimento perdere il 10% fra 3 anni oppure di dover rivedere radicalmente il tuo stile di vita quando andrai in pensione fra 30 anni?
Una volta che riduci al minimo i rimpianti, diventa molto più facile fare in modo che i tuoi risparmi ti aiutino a vivere la vita che desideri.
Buona domenica!
Grazie per aver letto “Investire con Intelligenza”
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❤️ 𝐈𝐧𝐯𝐞𝐬𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐥𝐥𝐢𝐠𝐞𝐧𝐳𝐚 🧠:
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