L'alternativa al conto corrente esiste!
Conti deposito, fondi ed ETF monetari e obbligazioni a breve termine
Le recenti crisi bancarie di Silicon Valley Bank e Credit Suisse sono precipitate a causa di una frettolosa fuga dei depositi.
In realtà tutte le banche (più americane che europee) sono alle prese con una fuoriuscita di liquidità dai depositi.
Ma tutti i soldi che escono dai conti correnti dove vanno a finire?
Si spostano verso strumenti più remunerativi e spesso più sicuri.
In base ai dati raccolti mensilmente dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI Monthly Outlook), a febbraio 2023 gli italiani detenevano in totale 1.639 miliardi di euro in banconote, monete e depositi. Su questi ultimi il tasso medio applicato era pari allo 0,21%.
Grazie al veloce e sostanzioso rialzo dei tassi applicato da molte banche centrali (in primis FED e BCE) nell’ultimo anno, i rendimenti delle obbligazioni a breve termine hanno raggiunto livelli che non si vedevano da 15 anni.
Cosa sono i Money Market Funds o fondi monetari?
Gli strumenti del mercato monetario sono investimenti di debito a brevissimo termine, di norma con una scadenza inferiore ai 12 mesi.
Questi strumenti sono stati dimenticati per oltre un decennio a causa dei rendimenti molto vicini (e spesso inferiori) allo 0%. Nell’ultimo anno però, grazie all’aggressiva politica di aumento dei tassi portata avanti dalle banche centrali, sono tornati alla ribalta.
Nonostante ciò, in un ambiente di alta inflazione come quello in cui ci troviamo oggi, il rendimento reale di questi strumenti è ampiamente negativo.
A fronte di un’inflazione su base annua del 9,1%, gli strumenti monetari e affini offrono rendimenti del 2%-3% ca.
Nonostante il rendimento reale sia ampiamente negativo, è pur vero che è comunque preferibile a quanto viene remunerata la liquidità lasciata sul conto corrente.
Fondi monetari e strumenti affini
Oltre a fondi (ed ETF) monetari, i risparmiatori italiani hanno a disposizione diversi strumenti per parcheggiare la loro liquidità in alternativa al conto corrente.
In tutti i casi si tratta di investimenti che di norma hanno un orizzonte temporale di breve/brevissimo termine, una volatilità molto contenuta e rendimenti nell’ordine del 2%-3%.
Vediamoli insieme:
Conti deposito
I conti deposito sono conti correnti nei quali è possibile solo versare e prelevare la liquidità e che offrono un rendimento sulle cifre depositate.
Di solito il rendimento offerto da questi strumenti varia in funzione del tempo per cui le somme vengono lasciate in giacenza.
Esistono conti deposito vincolati e non vincolati;
nel primo caso la banca vincola la somma di denaro per un determinato lasso temporale e offre generalmente un rendimento maggiore sul capitale depositato. A volte il capitale è comunque svincolabile con l’applicazione di penali o la perdita dell’interesse maturato, mentre in alcuni casi le somme NON sono svincolabili o richiedono fino ad un mese per essere rese disponibili.
Con un conto deposito non vincolato, invece, è possibile prelevare il denaro versato in qualunque momento, ma il rendimento offerto è minore.
Ad oggi un conto deposito vincolato a 12 mesi può arrivare ad offrire un rendimento lordo del 2,5%.
Le giacenze sui conti deposito sono assicurate fino a 100.000 €, esattamente come quelle sui conti correnti, e la tassazione sui rendimenti è pari al 26%.
Attenzione! Quando valuti il rendimento di un conto deposito, sappi che il tasso pubblicizzato è sempre annuale; quindi, un tasso del 4% per un deposito a 6 mesi equivale ad un rendimento del 2% sulle somme versate.
Nella scelta di un conto deposito è fondamentale leggere attentamente le condizioni contrattuali e i vincoli imposti e valutare con molta attenzione la solidità della banca.
Obbligazioni a breve termine
Si tratta di obbligazioni con una durata residua ridotta, di norma inferiore ai 2 anni.
È possibile scegliere tra numerosi emittenti, statali e non;
visto che uno degli obiettivi principali di un investimento di questo tipo è la sicurezza, la scelta dovrebbe ricadere su obbligazioni governative o emesse da società molto solide.
In questo caso i rendimenti si avvicinano al 3%.
Le emissioni del governo italiano con durata residua di 1 anno rendono poco più del 3%, mentre i corrispettivi tedeschi o francesi poco meno.
La tassazione sui rendimenti delle obbligazioni governative è pari al 12,5%, mentre per quelle societarie è il 26%.
Fondi ed ETF monetari
I fondi o ETF monetari (money market funds) sono panieri contenenti obbligazioni a breve/brevissimo termine. Possono essere di origine governativa, societaria o un mix.
Diversamente da conti deposito e obbligazioni singole non hanno una scadenza predeterminata, ma le obbligazioni all’interno del paniere mantengono una durata finanziaria costante nel tempo.
Quando un titolo presente nel paniere giunge a scadenza, viene sostituito con uno nuovo.
Per approfondire le differenze tra investire in un’obbligazioni singola e un ETF obbligazionario puoi leggere QUESTO articolo.
I rendimenti di questi strumenti sono vari e dipendono dalla tipologia di obbligazioni in cui investono, ma si aggirano intorno al 3%.
Vista la grande varietà, riporterò solo 3 esempi di ETF monetari o affini:
Un ETF che replica l’Euro Short Term Rate (€ster) che è il tasso a cui giornalmente le banche europee si scambiano denaro.
Sul sito della Banca Centrale Europea viene comunicato giornalmente il valore di questo tasso, attualmente pari al 2,9%
Un ETF che investe in obbligazioni governative dell’eurozona con durata residua tra 1 e 3 anni.
Le obbligazioni all’interno dell’ETF preso ad esempio hanno una durata finanziaria media di 1,62 anni e un rendimento medio ponderato del 2,91%.
Un ETF che investe in obbligazioni societarie a brevissima scadenza (< 12 mesi).
In questo caso le obbligazioni nel paniere hanno una durata finanziaria inferiore all’anno e un rendimento medio del 3,6%.
La differenza tra ETF e fondi è che i primi replicano un indice e hanno costi estremamente ridotti (0,05%-0,15%), mentre nei fondi il gestore sceglie i titoli su cui investire e i costi sono sensibilmente maggiori (0,50%-1%).
Attenzione! Anche in questo caso è molto importante la scelta dello strumento su cui investire.
Sfortunatamente ci sono fondi a breve termine tutt’altro che poco volatili.
Ognuno degli strumenti esaminati, conti deposito, obbligazioni a breve termine e fondi monetari, ha le sue peculiarità che vanno capite molto bene prime di effettuare un investimento.
Le differenze più rilevanti sono tre:
durata fissa o variabile
emittente singolo o molteplicità di emittenti
rendimento fisso o variabile
Mentre con un’obbligazione a breve termine o un conto deposito si fissa una durata, un tasso e ci si assume il rischio del singolo emittente/banca, fondi ed ETF monetari permettono una grande diversificazione, non richiedono alcuna manutenzione (non hanno una scadenza e quindi non vanno rinnovati) e hanno rendimenti che si adeguano automaticamente a quelli di mercato (vantaggio in caso di tassi crescenti e svantaggio in caso di tassi decrescenti).
Quando ha senso utilizzare questi strumenti?
Ha senso investire in questo tipo di strumenti per due finalità:
parcheggiare la liquidità in eccesso in previsione di una spesa già programmata o come fondo per le emergenze
come parte di una strategia d’investimento più ampia
Mentre i conti deposito si prestano esclusivamente al parcheggio della liquidità, obbligazioni a breve termine e fondi monetari possono essere inseriti come parte di un portafoglio più articolato.
Possono infatti essere utilizzati come la componente meno volatile di un portafoglio, utile sia per ridurre la rischiosità complessiva che per effettuare ribilanciamenti periodici.
La caratteristica più importante di uno strumento monetario è la sicurezza, quindi, sono da preferire strumenti ampiamente diversificati o emissioni governative con alto rating (evitando un’eccessiva concentrazione su ogni singolo emittente).
Gli errori da evitare:
utilizzare strumenti a breve termine per investimenti a lungo termine
concentrare il rischio a cui sono esposti i tuoi risparmi
fare della ricerca del maggior rendimento l’obiettivo principale di questi strumenti
Non ha alcun senso investire per 10 o 20 anni di fila in conti deposito o obbligazioni a breve termine perché spesso sono investimenti con rendimenti reali negativi che non proteggono il capitale dall’inflazione. Gli strumenti monetari rispondono ad esigenze di breve periodo e come tali vanno utilizzati
E’ molto rischioso concentrare una parte elevata dei tuoi risparmi esponendoti al rischio del fallimento/difficoltà di un singolo emittente o di una banca. Anche si tratta di un evento molto improbabile, nel caso si verificasse, potrebbe avere un impatto molto negativo sulle tue finanze.
L’obiettivo primario dello o degli strumenti scelti dev’essere la sicurezza, non il rendimento più elevato, quindi attenzione all’affidabilità di emittenti/banche e ad evitare il rischio cambio.
Buona domenica!
Grazie per aver letto “Investire con Intelligenza”
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❤️ 𝐈𝐧𝐯𝐞𝐬𝐭𝐢𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐥𝐥𝐢𝐠𝐞𝐧𝐳𝐚 🧠:
𝙥𝙞𝙡𝙡𝙤𝙡𝙚 𝙨𝙚𝙩𝙩𝙞𝙢𝙖𝙣𝙖𝙡𝙞 𝙙𝙞 𝙗𝙪𝙤𝙣 𝙨𝙚𝙣𝙨𝙤 𝙛𝙞𝙣𝙖𝙣𝙯𝙞𝙖𝙧𝙞𝙤 📧
Grazie dell'articolo interessantissimo dott. Fagiani. Lo salverò e ogni tanto me lo andrò a rileggere. Proprio questa mattina facevo queste due considerazioni col mio family banker: ci sono cose che storicamente si ripetono [economia di agosto sempre in discesa] e la grande soddisfazione "mentale" o onnipotenza di veder salire i propri investimenti e un abbattimento immediato in caso di discesa degli stessi. Come diceva lei 3 mesi fa. Rimaniamo Spock! Riporto quello che ho detto al mio bancario questa mattina: io non scendo dal treno in discesa, aspettiamo!
Saluti,
Gianluca G. [guardi la mia mail 😉]