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Fondi pensione: come fare la scelta giusta

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Fondi pensione: come fare la scelta giusta

Federico Fagiani
Nov 13, 2022
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Fondi pensione: come fare la scelta giusta

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La scelta di aderire ad un fondo pensione, di farlo per tempo e destinandogli risorse adeguate è fondamentale per garantirti un futuro sereno.

Altrettanto importante è la scelta di DOVE versare i tuoi contributi.

Con questo articolo cerco di aiutarti a fare una scelta consapevole e lungimirante.

Cosa valutare nella scelta dello strumento in cui versare?

Costi

Dato il loro obiettivo di medio-lungo periodo, un aspetto importante da valutare nella scelta di un fondo pensione sono i suoi costi.

Gli oneri di ogni fondo pensione possono essere facilmente valutati tramite l’Indicatore Sintetico di Costo (ISC).

Come puoi vedere da questa tabella, pubblicata periodicamente dalla COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione), i costi possono variare molto sia in base al tipo di fondo scelto che in base al comparto.

Di norma i Fondi Pensione Negoziali (o di categoria) (FPN) hanno i costi minori mentre i Piani Individuali Pensionistici (PIP) i costi maggiori.

È evidente che investire per decenni in un fondo con costi annui del 4% nuoce gravemente ai rendimenti e ridurrà fortemente il capitale finale.

Ahimé i fondi pensione, in particolare PIP, con costi così elevati sono più comuni e diffusi di quanto tu possa credere.

Composizione

In generale i fondi pensione hanno avuto rendimenti storici maggiori rispetto alla rivalutazione del TFR lasciato in azienda.

In particolare, i comparti azionari e bilanciati hanno offerto i rendimenti decisamente più alti e sono quindi consigliabili a chi ha molti anni di contribuzione davanti a sé.

Nella tabella seguente i dati relativi agli ultimi 10 anni.

Investire per 40 anni i propri risparmi previdenziali in un comparto garantito, obbligazionario puro o in una gestione separata porterà ad un capitale finale decisamente inferiore rispetto al versarli in un comparto azionario o bilanciato.

In pratica:

Versare 500 euro al mese per 40 anni ottenendo un rendimento medio annuo del 2% porta ad un capitale finale di € 368.000 ca.

Versare gli stessi 500 euro per 40 anni e ottenere un rendimento del 5% porta ad un capitale finale di € 770.000 ca.

Più del doppio!

È quindi estremamente importante valutare con attenzione i costi e la composizione del fondo pensione nel quale versi i tuoi contributi previdenziali.
Ne va del tuo futuro!


TFR in azienda o in un fondo?

Il Trattamento di Fine Rapporto corrisponde a circa una mensilità dello stipendio ed è pari al 6,91% della retribuzione lorda annua.

Ti consiglio di non lasciare il tuo TFR in azienda, ma di versarlo in un fondo pensione; lo faccio per tre motivi: migliori rendimenti, fiscalità più favorevole e minori pensieri.

Rendimento:

Il TFR lasciato in azienda si rivaluta ad un tasso predefinito pari all’1,5% + il 75% del tasso di inflazione.

Mentre il TFR versato in un fondo si rivaluta in base al rendimento del comparto scelto. Se la scelta del fondo e del comparto è oculata, i rendimenti nel tempo saranno molto probabilmente maggiori.

Fiscalità:

I rendimenti del TFR lasciato in azienda vengono tassati al 17% mentre quelli di un fondo pensione al 20% (12,5% per le obbligazioni governative).

Al momento del riscatto il TFR in azienda viene tassato con un’aliquota che è la media di quella applicata negli ultimi 5 anni di lavoro (tra il 23% e il 43%). Il fondo invece è tassato con un’aliquota decrescente dal 15% al 9%.

Se l’azienda fallisce cosa succede al TFR?

A tutela dei lavoratori esiste il Fondo di garanzia del TFR e dei crediti di lavoro, istituito presso l’INPS, che attraverso una procedura attivabile direttamente dal lavoratore o da un suo legale, consente di accedere all’importo accumulato nel corso del periodo lavorativo presso il soggetto fallito

In conclusione:

La scelta di versare il proprio TFR in un fondo pensione offre vantaggi sia dal punto di vista fiscale che dei rendimenti e non ti espone al problema di dover chiedere l’intervento del fondo di garanzia in caso di fallimento dell’azienda per cui lavori.

Versare il TFR in un fondo pensione è particolarmente conveniente se hai un orizzonte medio-lungo (almeno 10 anni) e scegli un comparto con una buona componente azionaria.

Questo perché, come abbiamo visto, i comparti bilanciati e azionari nel tempo offrono rendimenti medi maggiori.


Come scegliere il fondo ed il comparto a cui aderire?

Le due variabili che devi prendere in considerazione per scegliere il fondo ed il comparto in cui versare i tuoi contributi sono i costi e la composizione del comparto.

In linea di massima sono da preferire i fondi pensione con i costi minori, a patto che abbiano un’esposizione all’azionario adeguata alle tue esigenze.

Più lontano nel tempo è il momento in cui maturerai i requisiti per la pensione e più alta dovrebbe essere la tua esposizione all’azionario.

Questo perché nel tempo i comparti più esposti all’azionario offrono i migliori rendimenti.

Mano a mano che ti avvicini alla pensione e più dovresti ridurre la componente azionaria del tuo fondo pensione.

Ipotizzando un arco di contribuzione di 45 anni, l’obiettivo dei primi 30-40 è quello di accumulare più risparmi possibili e ottenere i maggiori rendimenti.

Negli ultimi 5-10 anni invece l’obiettivo primario è quello di proteggere il capitale accumulato.

Se sei un lavoratore dipendente i Fondi Pensione Chiusi o Negoziali sono quelli con i costi più contenuti.

Sfortunatamente per i giovani spesso questi fondi dispongono di comparti con un’esposizione azionaria limitata (inferiore al 50%).

È quindi opportuno valutare con attenzione la possibilità di aderire ad un Fondo Pensione Aperto in un comparto azionario per sfruttare i maggiori rendimenti offerti anche in presenza di costi più elevati.

Nel caso tu sia un lavoratore dipendente con ancora molti anni di contribuzione davanti, potresti aderire al Fondo Pensione Negoziale per avere il contributo del datore di lavoro, a cui affiancare il versamento di contributi volontari nel comparto azionario di un Fondo Pensione Aperto con costi contenuti.

Cosa devi fare adesso:

1-  Capisci quanto stai versando alla previdenza complementare tramite TFR, contributo dipendente, contributo azienda e contributi volontari

2-  Verifica che l’esposizione azionaria del tuo fondo pensione sia adeguata alle tue esigenze e al tuo orizzonte temporale

3-  Verifica i costi e i rendimenti storici del tuo fondo pensione e valuta se non ci siano alternative migliori a disposizione

4-  Simula la rendita che potrai ottenere (QUI un simulatore)

Se hai difficoltà nel valutare questi aspetti non abbandonare i tuoi buoni propositi, ma chiedi aiuto ad un esperto.

Ne va del tuo futuro!

Infine, se in passato non hai fatto la scelta migliore, sei sempre in tempo per cambiare!

Non perdere il prossimo articolo, iscriviti a Investire con Intelligenza!


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