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In 5 mesi, dalla fine di ottobre dellโanno scorso ad oggi, i mercati azionari sono cresciuti di oltre il 20% e hanno inanellato una serie di nuovi massimi storici.
In particolare, lโazionario americano, qui rappresentato dallโindice S&P 500, in soli 5 mesi ha guadagnato quasi il 23%.
Fin qui ottime notizie, se non che, il maggior contributore alla performance dellโazionario globale rappresenta anche una fonte di preoccupazione per molti investitori per due motivi:
il peso che il mercato americano ha su quello globale
e le valutazioni elevate del mercato a stelle e strisce
Il peso degli USA sul mondo
Le azioni a grande capitalizzazione USA rappresentano quasi il 64% dellโazionario globale (paesi sviluppati ed emergenti), qui rappresentato dallโindice MSCI All Country World (MSCI ACWI):
A farla da padrone รจ il settore tecnologico con un peso del 23,96%, quasi un quarto del totale, e i dieci titoli a maggior capitalizzazione a livello globale sono ovviamente tutti americani:
Il peso dellโazionario americano non รจ ai livelli record raggiunti negli anni โ50 e โ60, ma รจ storicamente molto elevato.
Valutazioni elevate
In base a tutte le metriche, il mercato azionario americano ha delle valutazioni elevate rispetto alle medie storiche:
Il livello delle valutazioni non ci dice nulla su dove andrร il mercato azionario da qui ad un anno, ma ci aiuta a fare delle stime sensate su orizzonti di tempo piรน lunghi.
Va detto che, se le aziende a grande capitalizzazione americane hanno nel complesso delle valutazioni elevate, ciรฒ รจ dovuto principalmente alle prime 10 aziende dellโindice.
Se lโS&P 500 ha un rapporto prezzo/utili (price/earnings o P/E) di 20.6, contro una media negli ultimi 30 anni di 16.6, le Top 10 hanno un P/E di 28.1, mentre i restanti titoli dellโindice hanno un P/E di 19.5.
In base alle valutazioni attuali, i rendimenti futuri del mercato americano non appaiono esaltanti.
La preoccupazione di molti investitori รจ che ci attenda una nuova โdecade perdutaโ
La decade perduta
Le uniche due occasioni in cui le valutazioni azionarie americane sono state cosรฌ elevate risalgono al 2021, a cui รจ poi seguita la doccia fredda del 2022, e allโeuforia di fine anni โ90 che ha portato allo scoppio della bolla tecnologica nel 2000.
Il periodo tra 2000 e 2010 รจ noto come la decade perduta perchรฉ in dieci anni il mercato azionario americano ha ottenuto un risultato negativo del 10% (dividendi inclusi).
La realtร รจ stata perรฒ molto peggiore di quello che puรฒ trasmette un semplice numero.
Chi avesse investito sulle aziende dellโindice S&P 500, in soli 10 anni avrebbe visto il proprio capitale dimezzato per ben due volte e nel frattempo avrebbe affrontato due profonde crisi economiche.
Chi, preso dalla smania delle aziende tecnologiche di fine anni โ90, avesse investito nellโindice tecnologico Nasdaq, sarebbe arrivato a perdere oltre lโ80%, per concludere la decade con un capitale dimezzato.
Per un investitore europeo le cose sarebbero andate anche peggio!
In quel periodo infatti lโeuro si รจ rafforzato rispetto al dollaro del 42% contribuendo non poco al risultato negativo (con buona pace di chi sottovaluta il rischio valutario).
In 10 anni 10.000 euro investiti nellโazionario americano sarebbero diventati 6.473, con una perdita complessiva del 35%.
Tra agosto 2000 e marzo 2003 lโinvestimento avrebbe subito un tracollo del 52,6% e dopo poco piรน di quattro anni, tra maggio 2007 e febbraio 2009, un altro crollo del 47% (che dalla partenza fa -60,4% in totale).
E qui stiamo considerando solo i rendimenti nominali, se ad essi sottraiamo lโinflazione, la situazione peggiora ulteriormente.
Non proprio una passeggiata di piacere!
Cosa ha portato alla decade perduta?
La regressione verso la media, che in molti ambiti finanziari equivale alla forza di gravitร .
Come ho giร avuto modo di scrivere, le valutazioni non contano nulla finchรฉ non iniziano a contare, ma contano su periodi di tempo piuttosto lunghi e contano soprattutto a livelli estremi.
Nel dicembre 1999 le valutazioni del mercato azionario avevano raggiunto un livello estremo.
Durante gli anni โ80 e โ90 il mercato americano era cresciuto ad un passo eccezionale: 17,3% medio annuo negli anni โ80 e addirittura 18% negli anni โ90.
Gli anni โ2000 sono stati la decade perduta e le valutazioni hanno nuovamente raggiunto livelli estremi, questa volta verso il basso.
Durante i successivi 15 anni, fino ad arrivare ai giorni nostri, il mercato azionario americano non ha avuto rivali e ha nuovamente messo a segno una crescita eccezionale, ben superiore alla media storica del 9,8%.
Lunghi periodi di rendimenti eccezionali portano a periodi di rendimenti deludenti e viceversa. Eโ il pendolo dei mercati in movimento.
Dobbiamo aspettarci unโaltra decade perduta?
ร impossibile saperlo con certezza, ma รจ certamente una possibilitร .
Senza dubbio รจ verosimile attendersi rendimenti sotto la media per il futuro, almeno per i mercati che hanno raggiunto valutazioni molto elevate.
Oggi come allora, la risposta a queste preoccupazioni sta nella diversificazione.
Le aziende a grande capitalizzazione americane dellโS&P 500 hanno perso il 10% dal 2000 al 2010, il 35% per un investitore europeo;
sempre in euro, anche lโazionario europeo (MSCI Europe) e quello globale (MSCI World) hanno vissuto dieci anni difficili, perdendo rispettivamente il 12% e il 31%, ma altre attivitร finanziarie hanno ottenuto rendimenti positivi nello stesso periodo:
obbligazioni governative europee: +68,5%
obbligazioni globali con copertura del cambio: +62%
oro: +162%
azioni dei mercati emergenti: +73,5%
azioni globali a piccola capitalizzazione: +22%
azioni globali value: +56%
e rimanendo nel mondo americano, espresso in dollari:
obbligazioni US aggregate: +47%
azioni US value: +51%
azioni US a piccola capitalizzazione: +62%
obbligazioni ad alto rendimento US: +103%
Allora come oggi, le azioni a grande capitalizzazione americane (S&P 500), e in particolare la tecnologia (Nasdaq), godevano di unโaurea di invincibilitร e detenere altre attivitร finanziarie poteva sembrare superfluo o controproducente.
Ma i mercati finanziari vivono di cicli e ciรฒ che funziona in un ciclo potrebbe non funzionare altrettanto bene in quello successivo.
Diversificare i tuoi investimenti vuol dire accettare di non sapere cosa ti riserva il futuro.
La diversificazione รจ la migliore forma di gestione del rischio che gli investitori hanno a disposizione.
Non ti permette di evitare le tempeste finanziarie, ma ti permette di affrontarle con serenitร e con la certezza che la tua nave non affonderร .
Buona domenica!
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