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E il mutevole equilibrio tra ricerca di rendimento e di sicurezza
Il ciclo di vita dei risparmi
La nostra vita di investitori si divide normalmente in due fasi ben distinte: la fase di accumulo e quella di decumulo.
Nella fase di accumulo, che coincide con il periodo lavorativo, il reddito tende ad aumentare nel tempo e con esso risparmio ed investimento.
Nella fase di decumulo, successiva al termine dellβattivitΓ lavorativa, il reddito tende a diminuire in termini reali e spesso si ha la necessitΓ di attingere ai propri risparmi per vivere.
Questa divisione, ora comunemente accettata, Γ¨ stata proposta negli anni β50 da Franco Modigliani (primo ed unico italiano a vincere il premio Nobel per lβeconomia nel 1985) e Richard Brumberg.
Secondo il loro modello, le persone hanno una forte preferenza per la stabilitΓ dei consumi nel tempo.
I consumatori risparmiano parte del loro reddito in etΓ lavorativa per far fronte alle loro esigenze di consumo durante il pensionamento.
Questa semplice idea Γ¨ alla base della teoria del ciclo di vita (life cycle): si risparmia da βgiovaniβ, quando si dispone di un reddito, per poter spendere e finanziare le spese anche da βvecchiβ, quando quel reddito si ridurrΓ ; Γ¨ il ciclo di vita del risparmio, positivo durante la fase lavorativa e negativo durante il pensionamento.
Lβequilibrio tra rendimento e sicurezza
In ogni fase della vita, quando hai a che fare con i tuoi investimenti, devi trovare un soggettivo equilibrio tra la ricerca di rendimento, che permette ai tuoi risparmi di crescere nel tempo, e la necessitΓ di proteggere quei risparmi.
Soggettivo perchΓ© la tua tolleranza al rischio dipende in parte dallβobiettivo che ha quello specifico investimento e dal suo orizzonte temporale e in parte (forse in misura piΓΉ rilevante) da quanto rischio sei in grado di sopportare finanziariamente ed emotivamente.
Nei primi anni della fase di accumulo (dai 20 ai 50 anni) prevale senza dubbio il primo aspetto, la ricerca di rendimento: puoi permetterti di assumere un rischio elevato con la parte dei tuoi investimenti che hai destinato al pensionamento (o ad un altro obiettivo di lungo periodo) perchΓ© hai tempo per recuperare unβeventuale perdita significativa.
Tra i 50 e i 60 anni il tuo appetito per il rischio dovrebbe iniziare a mutare perchΓ© lβesigenza di far crescere i tuoi investimenti si riduce e diventa sempre piΓΉ importante la necessitΓ di salvaguardare quei risparmi in vista del loro utilizzo.
Il momento piΓΉ delicato del ciclo di vita dei risparmi Γ¨ il periodo compreso tra i dieci anni precedenti e successivi al pensionamento, che corrispondono allβincirca alla fascia tra i 60 e gli 80 anni.
La fase piΓΉ delicata della vita di un investitore
Se i tuoi investimenti subiscono un forte calo dovuto ad un crollo dei mercati durante la fase di accumulo hai dalla tua parte il tempo, per attendere che i mercati si riprendano, e il tuo reddito, che ti permette di continuare ad investire.
Una volta entrato nella βZona a Rischioβ (Retirement Risk Zone in inglese) il tempo non Γ¨ piΓΉ dalla tua parte perchΓ© i cali di mercato a volte richiedono lunghi tempi di recupero e perchΓ© a breve avrai bisogno di quei risparmi per mantenere il tuo tenore di vita in pensione, oppure hai giΓ iniziato ad utilizzarli.
In ogni caso, essere costretto a vendere i tuoi investimenti dopo un forte calo perchΓ© hai bisogno di soldi per vivere riduce di molto la loro capacitΓ di recupero quando i mercati si riprenderanno.
Il rischio della sequenza dei rendimenti Γ¨ particolarmente acuto nel periodo a cavallo tra la fase di accumulo e quella di decumulo perchΓ©:
non hai piΓΉ tempo e capacitΓ di risparmio per sopperire ad un forte calo dei tuoi investimenti
Γ¨ il momento in cui il capitale investito Γ¨ maggiore
a breve avrai bisogno di attingere ai tuoi risparmi per integrare il tuo reddito
In questo periodo un forte calo dei tuoi investimenti puΓ² avere serie conseguenze sulla tua capacitΓ di mantenere il tuo tenore di vita durante il pensionamento;
il peggior rischio a cui vai incontro Γ¨ sopravvivere ai tuoi risparmi.
Il rischio ha diversi significati a seconda di dove ti trovi nel tuo ciclo di vita e di investimento.
Eβ piuttosto chiaro se si Γ¨ giovani o si Γ¨ anziani.
Quando sei giovane e ti trovi nella fase di accumulo, dovresti augurarti che i mercati scendano, anche parecchio e per periodi prolungati, perchΓ© hai poco capitale investito e perchΓ© dalla tua hai il tempo e la possibilitΓ di utilizzare i tuoi risparmi per acquistare a prezzi piΓΉ bassi.
Quando sei anziano dovresti desiderare che i mercati continuino a salire e comunque augurarti di incontrare dei periodi di rendimenti negativi il piΓΉ tardi possibile.
Nel periodo intermedio hai il piede in due scarpe:
hai ancora diversi anni davanti a te prima della pensione e sembra un peccato rinunciare alla crescita del mercato azionario considerato che anche rendimenti medi (7%-8% allβanno) in una decade hanno la possibilitΓ di raddoppiare il capitale investito.
Allo stesso tempo, non puoi permetterti di incappare in un forte e prolungato calo dei mercati (ad esempio una decade perduta) proprio quando il tuo capitale Γ¨ piΓΉ elevato e inizi a contare gli anni alla pensione.
PiΓΉ ti avvicini al momento in cui i soldi che stai risparmiando e investendo ti serviranno (per integrare la pensione, per comprare casa, per gli studi dei figli, ecc) e piΓΉ importante Γ¨ evitare che subiscano un forte calo.
Eβ questo il motivo per cui si tende a ridurre la rischiositΓ dellβinvestimento mano a mano che ci si avvicina allβobiettivo (in inglese glide path - percorso di planata).
Ma, mentre per un acquisto βuna tantumβ in una data precisa puoi arrivare ad azzerare (o quasi) la rischiositΓ dellβinvestimento a ridosso della scadenza, nel caso del pensionamento quei soldi non ti serviranno tutti in una volta, ma ne avrai bisogno nel corso di un periodo di tempo anche lungo (10, 20, 30 anni?).
Devi quindi trovare un nuovo equilibrio che ti permetta di proteggere i tuoi risparmi sia dalla volatilitΓ dei mercati finanziari che dallβerosione dellβinflazione e al tempo stesso ti garantisca di averne a sufficienza per le tue esigenze durante la vecchiaia.
Ridurre il rischio azionario con lβavanzare dellβetΓ Γ¨ sensato, ma Γ¨ necessario avere le idee chiare quando modifichi la composizione dei tuoi investimenti. Non vendere la parte azionaria solo perchΓ© ritieni che dovresti farlo. Definisci un piano.
Alcune persone apportano cambiamenti radicali alla propria allocazione, ad esempio passando immediatamente dal 100% in azioni a un portafoglio 80/20 o 60/40.
Altri preferiscono un percorso piΓΉ graduale per ridurre lβesposizione azionaria (e piΓΉ in generale il rischio) del loro portafoglio man mano che invecchiano. CiΓ² potrebbe significare vendere lβ1-2% di azionario ogni anno fino a raggiungere il nuovo obiettivo di allocazione oppure dedicare i nuovi versamenti solo alla parte obbligazionaria.
Alcuni potrebbero decidere di ribilanciare il portafoglio (vendendo lβazionario) dopo un anno particolarmente positivo, mentre altri preferiscono un processo di riequilibrio piΓΉ sistematico e graduale che venga eseguito automaticamente in tempi prestabiliti.
Non esiste una strategia migliore a priori dato che nessuno conosce il futuro.
La cosa piΓΉ importante Γ¨ creare un piano basato sul buon senso e poi attenervisi.
La differenza tra i pensionati di oggi e quelli di domani
Lβesigenza di integrare lβassegno pensionistico pubblico Γ¨ poco presente nella generazione che oggi si trova in pensione perchΓ© il sistema previdenziale italiano Γ¨ stato generoso con loro, fornendogli tassi di sostituzione vicini allβ80% e unβassistenza sanitaria gratuita e completa (il tasso di sostituzione Γ¨ il rapporto, definito in termini percentuali, tra la prima rendita pensionistica e lβultimo reddito da lavoratore).
La situazione Γ¨ perΓ² destinata a cambiare negli anni a venire, in peggio.
Lo vediamo giΓ chiaramente con la sanitΓ pubblica che, anche a causa della cronica mancanza di risorse, non riesce piΓΉ a tenere il passo con il crescente numero di malati.
Inoltre, i futuri pensionati, in particolare quelli il cui assegno pensionistico viene calcolato con il solo meccanismo contributivo (quelli che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996), avranno tassi di sostituzione molto minori, con assegni che arriveranno al 50%-60% del loro precedente reddito da lavoro.
I lavoratori autonomi, che accumulano meno contributi durante lβattivitΓ lavorativa, si troveranno con tassi di sostituzione ancora inferiori.
Per questo motivo diventa sempre piΓΉ importante pianificare un sostanzioso investimento previdenziale il prima possibile.
Buona domenica!
Grazie per aver letto βInvestire con Intelligenzaβ
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