I cicli di rialzo dei mercati iniziano spesso in sordina.
Gli investitori sono frastornati dai recenti cali, l’emozione prevalente è la paura e il sentimento dominante sui mercati è il pessimismo.
I mercati azionari hanno toccato i minimi tra la metà di ottobre e la fine dell’anno scorso.
Da allora gli investitori
hanno convissuto con il più rapido e consistente aumento dei tassi d’interesse della storia
si sono preoccupati per l’imminente arrivo della recessione e per un deciso calo degli utili aziendali
hanno assistito alla lenta discesa dell’inflazione
hanno seguito con apprensione le crisi bancarie e il fallimento di diverse banche regionali negli Stati Uniti e con sgomento al “salvataggio” del gigante svizzero Credit Suisse
infine si sono preoccupati per il possibile default tecnico degli Stati Uniti dovuto ad un mancato accordo per l’aumento del tetto del debito
Durante tutto questo periodo gli investitori sono rimasti ansiosi e preoccupati e, complici i tassi d’interesse nuovamente allettanti, hanno fatto incetta di obbligazioni.
Solo poche settimane fa il nuovo BTP Valore ha registrato il record storico di sottoscrizioni per un’emissione del Tesoro: oltre 18 miliardi di euro.
In mezzo a tutte queste paure e allo scetticismo generale, i mercati azionari hanno messo a segno un rimbalzo consistente, in alcuni casi clamoroso.
Da inizio anno:
Azionario globale (MSCI ACWI, in blu) +8%
Azionario USA (S&P 500, in giallo) +14%
Azionario tecnologico USA (NASDAQ, in azzurro) +30%
Azionario Giappone (Nikkei, in arancio) +29%
Azionario europeo (Euro STOXX 600, in viola) + 6%
I mercati sono cresciuti trainati dal fascino irresistibile della tecnologia e dalle suadenti promesse dell’Intelligenza Artificiale.
Solamente 7 titoli, i “Magnifici Sette” sono responsabili dell’intera crescita del mercato azionario americano.
Dopo il -40% del 2022 Apple, Microsoft, Amazon, Meta, Tesla, Google e Nvidia da inizio anno hanno complessivamente registrato una crescita del +60%, mentre i restanti 493 titoli dell’S&P 500 hanno subito perdite molto più contenute l’anno scorso, ma nel 2023 stanno registrando un timido +1%.
Nel complesso, l’S&P500 ha perso il 18% nel 2022 e guadagnato il 14% quest’anno.
Una crescita che gli investitori non avevano visto arrivare.
Le grandi banche USA, normalmente estremamente ottimiste, alla fine dell’anno scorso presagivano un 2023 in calo.
Persino Babbo Natale guardava con pessimismo al 2023!
Eppure i primi 6 mesi dell’anno hanno sorpreso tutti, me compreso.
Il pendolo dei mercati è in continuo movimento e
“oscilla tra un pessimismo ingiustificato e un ottimismo insostenibile”.
I mercati “scalano il muro della preoccupazione” e cadono lungo il “pendio della speranza”, o almeno così si dice (climb the wall of worry and fall on the slope of hope).
In questo momento, come peraltro accade sempre, non è chiaro in quale fase ci troviamo.
Stiamo risalendo il muro delle preoccupazioni, in ascesa nonostante i timori, oppure stiamo discendendo quel pendio di speranza solo temporaneamente interrotto da una momentanea ripresa?
Ho una certezza.
Non sperimenterai mai un periodo in cui non c’è nulla di cui preoccuparsi. Nessuna nube all’orizzonte.
Semplicemente questi momenti non esistono.
C’è sempre qualche pericolo, reale o immaginario, in agguato.
C’è sempre un buon motivo per vendere o non comprare.
Le notizie negative raggiungono le prime pagine molto più di quelle positive e il pessimismo e l’allarmismo ottengono molte più attenzioni dei semplici fatti.
L’informazione funziona così. Sono i drammi, le tragedie e le preoccupazioni ad attirare l’attenzione e i click.
Ciò può far sembrare insormontabile quel muro di preoccupazione, ma nell’investire ci saranno sempre dei rischi, ed è bene conoscerli prima di mettersi in viaggio.
Ma se aspetti il momento in cui non ci saranno timori all’orizzonte puoi scommetterci, il treno sarà già passato e tu sarai ancora fermo in stazione.
Non posso sapere come si comporteranno i mercati nei prossimi mesi.
Lascio ad altri il compito di avventurarsi in ardite previsioni sul futuro.
Mi limito ad osservare che questi ultimi mesi dimostrano ancora una volta alcune considerazioni:
investire con un’ottica di qualche mese sui mercati finanziari equivale ad una scommessa
le previsioni sull’andamento dei mercati sono nella migliore delle ipotesi inutili e nella peggiore estremamente dannose
il market timing, la scelta di uscire o entrare sui mercati a seconda di cosa ci aspettiamo faranno a breve, fornisce poche soddisfazioni e un sacco di delusioni
la scelta dei titoli su cui puntare è estremamente complicata e anch’essa genera più danni che benefici
L’andamento dei mercati è un’incognita e un fattore che non puoi controllare.
Tanto vale che ti concentri su ciò che conta davvero e che puoi controllare:
i tuoi obiettivi
quanto risparmi
quanto investi
quanto rischio ti assumi
i costi dei tuoi investimenti
per quanto tempo lascerai che i tuoi risparmi lavorino per te
i tuoi comportamenti
Buona domenica!
Grazie per aver letto “Investire con Intelligenza”
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