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Ogni giorno sui mercati finanziari vengono concluse decine di milioni di transazioni.
In ognuna di esse ci sono un acquirente ed un venditore che si accordano sul prezzo a cui scambiarsi una determinata attivitร finanziaria.
La somma di tutte le compravendite delle azioni della societร XYZ determinano se il suo prezzo salirร o scenderร .
Se tra gli investitori prevalgono i compratori, lโazione acquisterร valore, mentre se prevalgono i venditori, il prezzo scenderร .
Estendendo questo ragionamento, in qualsiasi momento il mercato รจ costituito dalle partecipazioni cumulative di tutti gli investitori e il rendimento aggregato del mercato รจ pari al rendimento complessivo di tutti i suoi partecipanti.
In questo senso, lโinvestimento รจ un gioco a somma zero perchรฉ il rendimento del mercato rappresenta il rendimento medio di tutti gli investitori; per ogni investitore che guadagna piรน del mercato ce nโรจ uno che guadagna meno.
Questo รจ vero solo se non teniamo in considerazione i costi sostenuti dagli investitori (a partire dallo spread tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita, alle commissioni di gestione degli strumenti finanziari, ai costi amministrativi, ecc).
Se invece teniamo in considerazione i costi, esattamente come dovrebbe fare ogni investitore, lโinvestimento NON รจ un gioco a somma zero.
Maggiori sono i costi che sostieni e minore รจ la parte di rendimento offerto dai mercati che resta nelle tue tasche.
Bada bene, i costi non sono lโunico โvento contrarioโ che devi affrontare come investitore quando navighi sui mercati finanziari.
I quattro peggiori nemici di ogni investitore sono i costi, le tasse, il potere corrosivo dellโinflazione sui tuoi risparmi (investiti o meno) e sรฉ stesso.
Dei quattro, lโultimo รจ sicuramente il piรน pericoloso e insidioso da gestire, su tasse e inflazione hai poco o nessun controllo, mentre per quanto riguarda i costi la situazione รจ quasi interamente sotto il tuo controllo.
Nellโarticolo di settimana scorsa (La Tirannia dei costi) ti ho mostrato perchรฉ i costi hanno un impatto cosรฌ importante sui rendimenti;
Nellโarticolo di oggi ti illustro:
quali sono i costi degli strumenti finanziari piรน comuni
come capire quali costi stai sostenendo per i tuoi investimenti
I costi degli strumenti finanziari
Gli strumenti finanziari piรน semplici, alla base di ogni portafoglio dโinvestimenti, sono azioni ed obbligazioni.
Quando acquisti a mercato unโazione, unโobbligazione, ma anche un certificato o un ETF, sostieni due tipi di costi:
lo spread denaro/lettera, che รจ la differenza tra il prezzo a cui acquisti quello strumento (maggiore) e il prezzo a cui lo vendi (minore). Piรน questa differenza รจ ampia e maggiore รจ il costo implicito che stai sostenendo nella transazione. Lo spread puรฒ variare da pochi punti base (0,01%), per i titoli di stato e le azioni piรน scambiate, ad alcuni punti percentuali, per gli strumenti meno liquidi.
i costi di transazione applicati dallโintermediario tramite cui effettui la transazione
Gli strumenti piรน venduti e proposti in Italia da banche, reti di consulenza e consulenti sono fondi a gestione attiva e polizze.
Queste due tipologie di strumenti presentano costi piรน elevati ed articolati e quelli distribuiti in Italia sono tra i piรน cari al mondo.
I costi sostenuti dallโinvestitore per queste tipologie di strumenti vengono divisi tra la societร che struttura e gestisce lo strumento (di norma una Societร di Gestione del Risparmio, SGR, o una compagna assicurativa) e lโintermediario che lo distribuisce (banca, SIM o rete di consulenza finanziaria). A sua volta, lโintermediario retrocede allโeventuale consulente finanziario una parte di questi costi.
Secondo un report di EFAMA (European Fund and Asset Management Association) il 41% dei costi sostenuti dagli investitori serve per remunerare le case di gestione per le analisi di mercato, lo sviluppo e la gestione dei prodotti, il 38% viene invece assorbito dalla distribuzione e il restante 21% serve per coprire i costi amministrativi, fiscali e delle banche depositarie (Market Insights. Perspective on the cost of UCITS, settembre 2021).
Le commissioni vengono sottratte giornalmente al valore dellโinvestimento e per questo motivo risultano opache e spesso non vengono percepite dallโinvestitore.
FONDI
In base ai dati pubblicati periodicamente dalla European Security and Market Authority (ESMA), lโente di vigilanza europeo, il costo medio dei fondi a gestione attiva (o SICAV) in Europa รจ pari a:
1,7% per i fondi azionari
1,1% per i fondi obbligazionari
1,7% per i fondi bilanciati
Da notare il costo medio degli ETF azionari: 0,4%.
In base allโultimo studio biennale condotto da Morningstar e pubblicato nel 2022 (Fondi comuni, i costi in Italia restano troppo alti), i costi mediani dei fondi disponibili in Italia (โavailable for saleโ) sono pari a:
2,13% per i fondi azionari
1,17% per i fondi obbligazionari
1,58% per i fondi bilanciati
E sono tra i piรน cari al mondo:
In particolare, i fondi azionari sono i piรน cari al mondo:
Dove trovare informazioni sui costi dei fondi
Grazie alla normativa europea, la trasparenza sui costi dei fondi ha raggiunto degli standard elevati anche in Italia. Questo vuol dire che le informazioni sui costi dei fondi sono piuttosto semplici e veloci da reperire.
Eโ sufficiente inserire lโISIN del fondo su portali come morningstar.it o quantalys.it per trovare molte informazioni utili.
LโISIN (International Securities Identification Number) รจ un codice alfanumerico composto da due lettere che indicano il domicilio dello strumento (IT per Italia, LU per Lussemburgo e IE per Irlanda) e da 10 caratteri alfanumerici per lโidentificazione univoca e internazionale degli strumenti finanziari.
Su questi portali รจ possibile trovare facilmente:
quali sono i costi (spese correnti) dello strumento selezionato
come lo strumento (linea rossa) si sta comportando rispetto allโindice di riferimento (linea verde) e alla categoria (linea arancione)
e trovare ulteriori documenti riguardanti lo strumento
Tra i documenti, sicuramente il piรน utile รจ il KID (Key Information Document), che riporta le informazioni piรน importanti riguardo allo strumento (fondo o polizza):
Il KID deve โcontenere le informazioni chiave destinate a guidare gli investitori nellโassunzione di decisioni dโinvestimento consapevoliโ, in particolare deve riportare le informazioni riguardo allโobiettivo e alla composizione dello strumento, allโindice di riferimento, ai rischi a cui espone (sintetizzati in un Indicatore di Rischio che puรฒ assumere un valore da 1 a 7), ai costi e al periodo di detenzione consigliato.
I costi vengono espressi prima in modo sintetico e poi analitico.
Inizialmente viene mostrato quanto pesano, nel complesso, i costi applicati allo strumento per un investimento di 10.000 euro mantenuto per un anno e per il periodo di detenzione raccomandato.
Nellโesempio che segue (tratto da un fondo collocato in Italia), i costi hanno un incidenza del 7,9% (!!!) se si disinveste dopo un anno e del 5,4% allโanno (!!!) se si mantiene lโinvestimento per 7 anni.
Come indicato nelle note, se il rendimento medio annuo stimato per lo strumento รจ lโ11โ9%, alla fine del periodo di detenzione raccomandato allโinvestitore rimarrร in tasca un rendimento del 6,5%, poco piรน della metร .
Questo vuol dire che 10 mila euro dopo 7 anni sarebbero diventati 22.900, ma, a causa dei costi, allโinvestitore ne rimarrebbero in tasca (senza considerare le tasse) 15.750.
Oltre la metร del rendimento sfuma a causa dei costi.
Di seguito troviamo il dettaglio dei costi:
Costi una tantum:
costi dโingresso: opzionali, addebitati a discrezione dellโintermediario/consulente che distribuisce lo strumento
costi di uscita: opzionali, addebitati in caso di disinvestimento prima di un determinato periodo
E costi ricorrenti (annuali):
commissioni di gestione: solitamente lโonere maggiore per lโinvestitore
costi di transazione
commissioni di performance: opzionali, che vengono applicate allโextra rendimento dello strumento rispetto ad un determinato indice
POLIZZE
I costi degli IBIPs (Insurance Based Investment Products), ovvero i prodotti di investimento assicurativo sono piรน elevati e difficili da reperire.
Anche per questi strumenti รจ prevista la pubblicazione del KID, ma a causa della composizione spesso articolata dei prodotti, comprendere in anticipo quali costi andrai a sostenere รจ piuttosto complicato.
Secondo i dati diffusi periodicamente da ANIA (Associazione Nazionale fra Imprese Assicuratrici), il costo medio di queste polizze รจ superiore al 3,3% allโanno.
Ma, a seconda del grado di rischio assunto, i costi medi vanno dal 2,18% al 5,02%. Trattandosi di costi medi, esistono strumenti con costi maggiori, a volte molto maggiori.
Di seguito una rielaborazione de Il Sole 24 Ore con i dati a fine maggio 2023:
In base allโaggiornamento pubblicato da ANIA il 28 marzo 2024 con i dati al 31/12/2023 la situazione non รจ cambiata molto.
Il KID dei prodotti assicurativi contiene le stesse informazioni viste per i fondi.
In questo caso perรฒ, i costi non sono indicati in modo puntuale, ma come un range (es. da 1,1% a 5,2%) dato che molte polizze hanno delle composizioni variabili.
Questo rende piรน difficile quantificare con precisione i costi in anticipo.
La polizza da cui ho tratto questo KID ha un prospetto, contenente tutte le gestioni, i fondi e le composizioni selezionabili, di oltre 900 pagine!
Lโincidenza dei costi va dal 3,3% al 7,4% nel caso di disinvestimento dopo un anno e dal 1,1% al 5,2% nel caso di riscatto dopo il periodo di detenzione raccomandato di 8 anni.
Nel caso preso in esame non sono presenti penali di uscita anticipata, mentre quasi tutte le polizze contenenti una gestione separata prevedono dei costi di uscita nei primi anni dalla sottoscrizione.
Alcune polizze hanno penali di uscita fino a 30 anni (30 anni!) dalla sottoscrizione e costi che superano abbondantemente il 10% allโanno.
Dove trovare informazioni sui costi delle polizze
Come accennavo, definire in anticipo i costi di una polizza รจ unโimpresa ardua vista la composizione molto variabile di questi strumenti.
Le polizze sono generalmente di tre tipi:
gestione separata
unit-linked
multiramo (miste)
Le gestioni separate sono di norma le polizze piรน semplici e con i costi minori.
Ne ho parlato piรน approfonditamente in questo articolo:
Le polizze unit-linked sono strumenti assicurativi che investono in fondi.
Come i fondi di fondi, prevedono costi doppi: quelli del contenitore assicurativo e quelli dei fondi sottostanti (spesso anche commissioni dโingresso e/o di uscita).
Vista la varietร di fondi e composizioni, questo doppio livello di commissioni, e il fatto che i prospetti di questi strumenti sono composti da decine e decine, se non centinaia di pagine, รจ complicato riuscire ad avere unโidea chiara dei costi a cui si va incontro.
Le polizze multiramo sono un mix delle precedenti: un contenitore allโinterno del quale si trova una gestione separata e uno o piรน fondi
Fortunatamente, le compagnie assicurative che creano e gestiscono questi prodotti sono obbligate per legge a farti avere una volta allโanno un documento che riepiloga lโandamento della polizza e i costi che hai sostenuto.
Se hai una polizza da investimento e non hai mai visto questo documento, vai sul sito della compagnia assicurativa che lโha emessa, registrati nellโarea riservata (o area clienti) e cerca nellโarchivio documenti.
Il rendiconto annuale costi e oneri
Una importante occasione per renderti conto degli effettivi costi che gravano sui tuoi investimenti รจ data dal rendiconto sui costi ed oneri ex-post che, a partire dal 2018, tutti gli intermediari finanziari sono tenuti a inviare ai loro clienti annualmente.
Il documento fornisce informazioni dettagliate sui costi e gli oneri dei servizi di investimento e sulle transazioni finanziarie sostenuti nellโanno precedente.
Questโanno quasi tutti gli intermediari italiani saranno puntuali e lo invieranno entro pochi giorni: la data limite รจ il 30 aprile.
In questo documento รจ possibile trovare il totale dei costi sostenuti e lโimpatto che essi hanno avuto sul risultato complessivo ottenuto durante lโanno precedente tramite lโattivitร di investimento.
Purtroppo non esiste un modello di Rendiconto MIFID uguale per tutti, ma ogni banca ha un proprio layout e lo rende disponibile online in modalitร e sezioni differenti.
Il rendiconto viene inviato in forma sintetica (o aggregata) con lโindicazione di tutti i costi e gli oneri sostenuti dallโinvestitore, divisi tra quelli dovuti alla banca e quelli dovuti a soggetti terzi (emittenti dei prodotti collocati/distribuiti) con il dettaglio della quota retrocessa allโintermediario.
Le 3 voci principali sono:
i costi totali dovuti alla banca
i costi dovuti a soggetti terzi (emittenti dei prodotti collocati/distribuiti)
il dettaglio di quanto la banca ha incassato dalla vendita degli strumenti finanziari
I dati devono essere espressi in valore assoluto e in forma percentualeย in relazione alla giacenza media dellโintero portafoglio.
ร inoltre possibile chiedere al proprio intermediario (che รจ tenuto a fornirlo) il rendiconto analitico che elenca le spese applicate ad ogni singolo strumento finanziario detenuto.
CONCLUSIONE
Se, come spesso accade, non hai mai consultato il rendiconto sui costi ed oneri e non hai una precisa idea di quanto stai effettivamente pagando per i tuoi investimenti, รจ il caso di fare un po' di chiarezza.
Prima di tutto andando a cercare il rendiconto sui costi ed oneri relativo allโanno scorso, in secondo luogo interpellando il tuo intermediario (banca, consulente finanziario o SIM) al riguardo e infine chiedendo un secondo parere.
Il problema degli alti costi degli strumenti finanziari in Italia รจ dovuto principalmente al fatto che la consulenza in materia di investimenti รจ trattata come una vendita di prodotti invece che un servizio.
Se la remunerazione di chi offre la consulenza
รจ poco trasparente, perchรฉ i costi non vengono resi noti e spiegati con chiarezza in anticipo e perchรฉ si tratta di costi impliciti (trattenuti dal rendimento dello strumento) e non applicati in modo esplicito,
e deriva direttamente da una parte dei costi che lโinvestitore sostiene per gli strumenti in cui investe
lโincentivo รจ ad offrire prodotti dai costi piรน elevati.
Se invece la consulenza viene considerata un servizio ed รจ pagata come tale, in modo trasparente ed esplicito (a parcella o fee-only, per usare un inglesismo), non vi รจ alcun incentivo a proporre strumenti costosi ed inefficienti.
In base al โRapporto sugli investimenti finanziari delle famiglie italiane. Atteggiamenti e approcci comportamentaliโ del 2022 di CONSOB, su un campione di 1.436 intervistati, solo il 35% รจ consapevole del fatto che la consulenza รจ un servizio a pagamento.
In Gran Bretagna, dove la normativa Retail Distribution Review ha vietato dal 2012 la retrocessioni di commissioni dalle societร che creano e gestiscono i prodotti a chi li distribuisce (banche, reti di consulenza finanziaria e SIM), la consulenza รจ di fatto un servizio.
E, come evidenziato da un recente studio di Vanguard, i costi sostenuti dagli investitori inglesi, seppure ancora elevati, sono minori di quelli che gravano su italiani e tedeschi.
Anche in Italia รจ possibile disporre di un servizio di consulenza e pianificazione finanziaria dai costi contenuti e trasparenti.
Basta volerlo.
Ma il cambiamento passa dalla consapevolezza.
Con questo articolo mi auguro di averti dato un poโ piรน di consapevolezza e averti messo sulla strada del cambiamento.
Buona domenica!
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