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E la tua vera tolleranza al rischio
Oggi il cielo Γ¨ limpido e senza una nuvola e il mare Γ¨ piatto come una tavola.
Negli ultimi 18 mesi lβazionario globale ha messo a segno una crescita del 35% con pochissima volatilitΓ .
In momenti come questo Γ¨ facile dimenticarsi dei periodi in cui le cose non sono andate altrettanto bene e farsi prendere dallβeuforia.
Abbiamo la memoria corta e tendiamo a proiettare il passato recente nel futuro. Lo facciamo sia nel bene che nel male:
quando le cose vanno bene, come ora, pensiamo che continueranno ad andare bene; quando vanno male, ci convinciamo che con possono che peggiorare.
Ma se cβΓ¨ una certezza quando si investe, Γ¨ che, prima o poi, qualcosa andrΓ storto. Non ho idea di quando succederΓ o di quale sarΓ la causa, ma succederΓ ; ci puoi scommettere.
Nel 1994 il professor Jeremy Siegel pubblicΓ² un libro che sarebbe poi diventato un classico della letteratura finanziaria: βStocks for the Long Runβ.
La frase conclusiva della sesta edizione racchiude il senso delle oltre 400 pagine del volume:
βThe main thesis of this book, that stocks represent the best way to accumulate wealth in the long run, remains as true today as it was when I published the first edition of Stocks for the Long Run in 1994β
(La tesi principale di questo libro, secondo cui le azioni rappresentano il modo migliore per accumulare ricchezza nel lungo periodo, rimane vera oggi come lo era quando pubblicai la prima edizione di Stocks for The Long Run nel 1994.)
Le azioni sono lβinvestimento con la maggiore probabilitΓ di fruttare un elevato rendimento su lunghi orizzonti temporali, ma per avere unβelevata esposizione allβazionario sono necessari quattro elementi fondamentali:
un luuuuungo orizzonte temporale, ovvero la certezza che quei risparmi non ti serviranno per il prossimi 20-30-40 anni
la pazienza di attendere due, tre, quattro decadi
la disciplina e la convinzione necessarie per non abbandonare la nave quando il mare Γ¨ in burrasca
e, infine, la liquiditΓ indispensabile per affrontare sia finanziariamente che psicologicamente i momenti difficili
Il fatto che le azioni siano il miglior investimento a lungo termine, non vuol dire, come evidenziato in un recente studio (McQuarrie - Stocks for the Long Run? Sometimes Yes, Sometimes No), che siano SEMPRE il miglior investimento.
Negli ultimi 100 anni ci sono stati diversi lunghi periodi in cui le azioni non hanno portato alcun rendimento e in cui hanno subito enormi perdite;
tre spiccano tra tutti:
gli anni β30 del β900: tra il 1929 e il 1932 il mercato azionario americano perse lβ80% del suo valore e si riprese definitivamente solo dopo 16 anni, alla fine della Seconda Guerra Mondiale (1929-1945)
gli anni β70: a seguito delle tensioni internazionali e di due crisi petrolifere lβinflazione schizzΓ² alle stelle, toccando punte oltre il 15% e rimanendo elevata per tutto il decennio; il mercato azionario globale arrivΓ² a perdere oltre il 50% e ci mise 8 anni per riprendersi (1972-1980)
gli anni 2000, ricordati come la βdecade perdutaβ: a seguito dello scoppio della bolla tecnologica βdot comβ il mercato azionario arrivΓ² a perdere il 58%; prima che potesse riprendersi, scoppiΓ² la Grande Crisi Finanziaria che fece crollare ulteriormente le quotazione fino a -67%. I mercati si ripresero completamente solo dopo 17 anni (2000-2017)

A confronto con queste tempeste finanziarie, i cali degli ultimi 15 anni sono semplicemente un alito di vento:

Di seguito, le montagne russe del mercato azionario americano (S&P 500) nel 2000-2002 e 2007-2009:
Sono pochi, pochissimi, gli investitori in grado di sopportare di veder precipitare del 50% o piΓΉ il valore dei propri investimenti.
Una cosa Γ¨ leggere, sentir parlare o vedere su un foglio di calcolo un calo del 50%. Tuttβaltra cosa Γ¨ sperimentarlo sulla propria pelle e vedere i propri sudati risparmi venir falcidiati dal crollo dei mercati finanziari.
Unβaltra variabile da non sottovalutare Γ¨ il peso che diamo alle perdite:
un conto Γ¨ perdere il 10% su 10.000 euro, dal punto di vista psicologico, perdere lo stesso 10% su 1 milione di euro Γ¨ tuttβaltra faccenda (βi soldi si pesano, non si contanoβ).
E il calo in sΓ© non Γ¨ nemmeno la parte peggiore, perchΓ© quando i mercati toccano il fondo, come successe nel marzo 2009, non avvisano nessuno.
Il mondo finanziario era vicino al collasso, la recessione era appena iniziata e milioni di persone avevano perso la casa e il posto di lavoro.
Lβaria che si respirava non faceva in alcun modo presagire la primavera, eppure, il 6 marzo 2009 il mercato azionario raggiunse i minimi e dal giorno successivo cominciΓ² a salire.
E continua a salire ancora oggi a distanza di oltre 15 anni.
Gli investitori con un lungo orizzonte temporale e una solida situazione finanziaria possono commettere due gravi errori:
non assumersi abbastanza rischio finanziario, e ottenere quindi scarsi rendimenti
oppure, assumersene troppo e scoprirlo nel momento peggiore: un crollo
Come scrive William Bernstein in βThe Investorβs Manifestoβ allβindomani della Grande Crisi Finanziaria:
βThe reason why most people do such lousy jobs with their portfolios is that human nature is an agar dish that breeds all manner of investing psycopathology. Two of the most virulent behavioral organisms are overconfidence and overemphasis on recent historyβ
(Il motivo per cui la maggior parte delle persone fa un cosΓ¬ pessimo lavoro con i propri portafogli Γ¨ che la natura umana Γ¨ un terreno fertile che genera ogni sorta di psicopatologia degli investimenti. Due degli organismi comportamentali piΓΉ virulenti sono lβeccessiva sicurezza e lβeccessiva enfasi sulla storia recente)
La storia recente ci ha cullati e abituati a mercati finanziari che salgono costantemente a parte qualche breve e lieve battuta dβarresto:
- rendimenti elevati
- cali modesti
- recuperi veloci
Pensare di poter sopportare un futuro calo del 50%-60% nel valore dei propri investimenti senza averlo mai effettivamente sperimentato Γ¨, per la stragrande maggioranza di noi, solo unβillusione.
Γ impossibile conoscere la tua vera propensione al rischio finchΓ© non hai vissuto uno di questi momenti;
e, anche se ti Γ¨ successo, non Γ¨ detto che reagirai allo stesso modo.
Ogni crollo Γ¨ diverso e potresti esserlo anche tu.
Lβobiettivo di un portafoglio dβinvestimento non dovrebbe essere restituire il maggior rendimento possibile (magari nel minor tempo possibile), ma darti la possibilitΓ di mantenere lβinvestimento il piΓΉ a lungo possibile, con il bello e soprattutto con il cattivo tempo.
Come ho scritto qualche settimana fa, ci si affanna tanto alla ricerca del RENDIMENTO, che per buona parte non dipende da noi, quando il risultato di un investimento dipende anche da altre due variabili che siamo, invece, in grado di controllare: RISPARMIO (capitale da investire) e TEMPO.
Quando decidi come investire i tuoi risparmi considera la βscommessa di Pascalβ.
Il filosofo e matematico francese Blaise Pascal difendeva la sua fede in Dio ed esortava alla conversione con questo argomento:
immagina che Dio non esista.
Gli atei βvinconoβ e i credenti βperdonoβ.
Se Dio esiste, la situazione Γ¨ capovolta.
Le conseguenze dei due errori sono perΓ² notevolmente diverse.
Se Dio non esiste, i devoti hanno solo perso del tempo assistendo a noiose funzioni religiose e qualche occasione di βtrasgressioneβ.
Se, invece, Dio esiste, gli atei passeranno unβeternitΓ allβInferno.
Per tornare alla finanza:
se hai unβesposizione azionaria inferiore a quella che saresti in grado di sopportare, nel lungo periodo, otterrai dei rendimenti inferiori a quelli a cui avresti potuto aspirare.
Ma se hai unβesposizione superiore a quella che sei effettivamente in grado di sopportare, te ne accorgerai solo nel momento peggiore, e le conseguenze saranno molto piΓΉ gravi.
Cosa succederΓ ai tuoi investimenti (e al tuo futuro) se ti sbagli riguardo alla tua reale tolleranza al rischio?
Il mercato azionario Γ¨ il motore dei rendimenti di lungo periodo di un portafoglio dβinvestimenti, ma, come suggeriva argutamente Adam Smith:
βse non sai chi sei, il mercato azionario Γ¨ un posto costoso per scoprirloβ
Buona domenica!
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Grazie per aver letto
β€οΈ ππ§π―ππ¬ππ’π«π ππ¨π§ ππ§πππ₯π₯π’π ππ§π³π π§ :
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Bene, meno male che c'e' qualcuno saggio che ci riporta con i piedi sulla terra !
Complimenti! Articolo molto chiaro, ed onesto