L'importanza di ribilanciare i tuoi investimenti
Se esistesse un modo perfetto per investire, potrebbe essere riassunto in un’unica frase: compra basso e vendi alto.
Ribilanciare il tuo portafoglio ti aiuta a fare esattamente questo.
La diversificazione è il principio in base al quale distribuisci le tue risorse tra diverse classi di attività, strategie e aree geografiche per ridurre il rischio complessivo dei tuoi investimenti.
L’asset allocation è il processo attraverso il quale attribuisci un peso alle diverse attività che compongono il tuo portafoglio in modo da raggiungere l’equilibrio tra rischio e rendimento più adatto ai tuoi obiettivi e alle tue esigenze
Il ribilanciamento è quel processo che ti permette di riportare il tuo portafoglio all’asset allocation desiderata in modo da poter ottenere i vantaggi derivanti dalla diversificazione.
La diversificazione non funziona senza una coerente asset allocation e l’asset allocation non funziona senza un disciplinato processo di ribilanciamento.
Cosa vuol dire ribilanciare il tuo portafoglio
Il ribilanciamento è una fondamentale attività di manutenzione necessaria per mantenere il peso delle varie componenti del tuo portafoglio allineate all’asset allocation che hai definito in fase di pianificazione.
Una volta che hai messo al lavoro i tuoi risparmi sui mercati finanziari, le fluttuazioni dei prezzi modificano la composizione del tuo portafoglio. Se non ribilanciato periodicamente il tuo portafoglio potrebbe assumere una composizione che non rispecchia le tue esigenze.
Immagina di aver investito nel 2014 in un portafoglio composto al 50% da azioni globali e al 50% da obbligazioni globali.
In questi 10 anni il mercato azionario è cresciuto del 147%, mentre quello obbligazionario, dopo il tracollo del 2022, è leggermente in perdita (-5%).
Questo vuol dire che il portafoglio che un tempo era diviso esattamente a metà, oggi è composto dal 72% di azioni e dal 28% di obbligazioni.
Un investimento con una rischiosità molto maggiore rispetto a quella di partenza.
Per mantenere la rischiosità del tuo investimento allineata alle tue esigenze dovrai periodicamente vendere una parte di ciò che è salito e comprare una parte di ciò che è invece rimasto indietro, fino a riportare le componenti al peso desiderato.
In questo modo ti troverai a fare esattamente ciò che ti eri preposto:
vendere alto e comprare basso.
Prendiamo ad esempio il portafoglio visto poco fa.
Parte con una composizione 50% azioni e 50% obbligazioni.
In un anno il mercato azionario cresce del 20% mentre quello obbligazionario resta stabile. Adesso ti trovi con un investimento al 60% azionario e solo 40% obbligazionario.
Per ribilanciarlo devi vendere il 10% in eccesso nella componente azionaria e aggiungere lo stesso importo a quella obbligazionaria.
Hai così riportato i pesi all’asset allocation obiettivo: 50%-50%.
Perché ribilanciare
La decisione riguardo al peso da dare alle diverse asset class nel tuo portafoglio ha un peso cruciale nel delineare quale sarà il risultato dei tuoi investimenti.
L’obiettivo principale del ribilanciamento è mantenere la composizione del tuo portafoglio in linea con le tue esigenze ed evitare di trovarti esposto ad un rischio superiore (o inferiore) a quello che hai definito come ottimale in fase di pianificazione.
Definire in anticipo una precisa politica di ribilanciamento ti aiuta anche a mantenere un approccio razionale all’investimento ed evitare scelte dettate dall’emotività.
Nell’immagine che segue, per ogni anno dal 2013 al 2022, sono rappresentate diverse attività finanziarie ordinate da quella che ha ottenuto il miglior rendimento (in alto) a quella con il peggiore (in basso).
Come puoi vedere, periodi di rendimenti più elevati per una determinata classe di attività sono spesso seguiti da periodi di rendimenti inferiori e viceversa.
Ribilanciare il tuo portafoglio vuol dire vendere parte di ciò che è salito e comprare parte di ciò che è sceso. In questo modo puoi sfruttare a tuo vantaggio la volatilità dei mercati finanziari e la loro ciclicità.
Mentre la diversificazione riduce le probabilità di subire ampie perdite, il ribilanciamento è una forma di gestione del rischio che permette di ridurre la volatilità complessiva del portafoglio e, in alcuni casi, ha anche un effetto positivo sui rendimenti (il cosiddetto “rebalancing bonus”).
Come ribilanciare
Le principali modalità con cui puoi ribilanciare il tuo portafoglio sono quattro: temporale, a soglia relativa, a soglia assoluta o ibrida.
Temporale
Il ribilanciamento avviene dopo un periodo di tempo predeterminato: ogni 3 mesi, 6 mesi, ogni anno o ogni 2 anni.
Si tratta della modalità più semplice da definire e mettere in pratica, è quindi molto indicata per chi vuole dedicare poco tempo a questa attività.
A soglia relativa
Il ribilanciamento avviene quando il peso di un’asset class in portafoglio ha una variazione superiore ad una soglia predeterminata: 2%, 3%, 5%.
Ad esempio, nel caso del portafoglio 50%-50%, se l’azionario supera la soglia del 55%.
Si tratta di un metodo piuttosto facile da mettere in pratica per portafogli con composizioni semplici (es. 50% azionario - 50% obbligazionario), ma diventa problematico se il portafoglio è più frammentato o se alcune asset class hanno un peso ridotto (es. 25% azionario globale, 25% azionario small cap, 30% obbl. medio termine, 10% obblig. breve termine / monetario e 10% oro).
A soglia assoluta
In questo caso il portafoglio (o la singola asset class) viene ribilanciata quando ha una variazione superiore ad una soglia predeterminata.
Ad es. ribilancio se l’azionario globale cresce del il 30% o scende del 15%.
Questa modalità richiede un controllo costante dell’andamento del portafoglio, inoltre è piuttosto sofisticata e va quindi ben ponderata. Per un asset azionario una variazione del 20% o 30% è piuttosto frequente, mentre per un asset obbligazionario potrebbe non verificarsi mai. Diventa quindi necessario prevedere soglie diverse per asset differenti.
Ibrida
Oltre alle tre modalità già descritte, puoi decidere di definire una politica di ribilanciamento ibrida che sia un mix delle precedenti.
Ad esempio, puoi prevedere un ribilanciamento annuale a cui aggiungere un’attività in caso di eventi di mercato particolarmente rilevanti (anche in questo caso da definire in anticipo), ad esempio un calo dell’azionario del 20%.
Un ribilanciamento frequente mantiene i tuoi investimenti più vicini alla composizione obiettivo, ma non ti permette di sfruttare la volatilità e ciclicità dei mercati e genera più transazioni e quindi maggiori costi e tasse.
Viceversa, un ribilanciamento sporadico potrebbe portare il tuo portafoglio a discostarsi troppo dall’asset allocation ottimale ed esporti ad un rischio eccessivo (o insufficiente).
Fiscalità e costi
Nella scelta della modalità e frequenza del ribilanciamento è importante tenere in considerazioni l’aspetto fiscale e i costi.
La fiscalità italiana relativa alle attività finanziarie è complicata e piuttosto penalizzante vista l’impossibilità di compensare redditi da capitale e redditi diversi. Per questo, la quasi totalità delle operazioni di ribilanciamento prevede la generazione di minusvalenze e/o il pagamento di un’imposta sui guadagni conseguiti.
Anche l’aspetto relativo ai costi va valutato con attenzione. Sostenere dei costi elevati per le operazioni di acquisto e vendita può vanificare i benefici del ribilanciamento.
Da dove prendere le risorse per il ribilanciamento
Un altro aspetto da considerare è se per ribilanciare utilizzerai le risorse già presenti in portafoglio o nuova liquidità.
Di norma, la scelta preferibile è quella di utilizzare nuova liquidità per effettuare gli acquisti necessari per riportare le varie componenti del tuo portafoglio al loro peso originario o desiderato. Il motivo è piuttosto semplice: si riduce il numero di operazioni necessarie e quindi sarà necessario meno tempo e l’impatto fiscale e dei costi sarà minore.
Se non hai, o non prevedi di avere, a disposizione la liquidità necessaria per il ribilanciamento, è opportuno inserire una piccola porzione di liquidità all’interno del tuo portafoglio.
Per approfondire leggi: Il ruolo di azioni, obbligazioni e liquidità in portafoglio
Conclusione
Una disciplinata attività di ribilanciamento offre un approccio razionale per consolidare parte dei guadagni passati, gestire la tua esposizione al rischio, rimanere investito anche in momenti turbolenti e sfruttare a tuo vantaggio la volatilità dei mercati finanziari.
Un recente studio di Vanguard ha evidenziato che sia un ribilanciamento troppo frequente che sporadico sono entrambe strategie non ottimali.
La scelta ideale per la maggior parte degli investitori è un ribilanciamento annuale. Una frequenza maggiore richiede più tempo e avrebbe un impatto fiscale e dovuto ai costi maggiore, mentre una frequenza minore rischia di esporti ad un livello di rischio non idoneo alle tue esigenze.
Sulla carta, il processo di ribilanciamento è semplice e intuitivo. E’ facile comprendere e abbracciare la logica del comprare basso e vendere alto.
Non fa una piega.
Purtroppo, quando è il momento di passare all’azione, le emozioni tendono a bloccare molti investitori.
I momenti migliori per ribilanciare il tuo portafoglio sono proprio quelli in cui le emozioni giocano un ruolo maggiore: crolli e periodi di forte euforia. Vendere parte delle attività che stanno andando bene per incrementare quelle che stanno facendo male o sono rimaste indietro non è facile.
Comprare durante forti ribassi e vendere quando sembra che la crescita non debba mai finire è un’attività contro-intuitiva, ma benefica per i tuoi investimenti.
L’aspetto più importante di definire in anticipo e mettere per iscritto una chiara politica di ribilanciamento è proprio quello di escludere le emozioni dal processo d’investimento e automatizzare quanto più possibile le operazioni.
Come non esiste un portafoglio perfetto, allo stesso modo non esiste una politica di ribilanciamento perfetta.
Ciò che conta è definire una strategia con cui ti senti a tuo agio e che potrai mettere in atto in qualunque situazione di mercato e per il più lungo tempo possibile.
Buona domenica!
Grazie per aver letto “Investire con Intelligenza”
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