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Concentrazione e diversificazione nell'azionario globale
La concentrazione del mercato azionario globale รจ aumentata sensibilmente negli ultimi anni.
Questo fenomeno ha tre aspetti principali:
lโaumento della quota del mercato azionario statunitense (e quindi del dollaro USA)
lโaumento del peso del settore tecnologico (e affini)
lโaumento del dominio delle grandi aziende (in particolare i giganti americani)
Molti si chiedono se ciรฒ non sia un problema e come porvi rimedio.
Ragioniamoci insieme.
La concentrazione del mercato azionario globale
Dopo 15 anni di crescita stellare (+16% allโanno) la borsa americana rappresenta piรน del 63% del mercato azionario globale (MSCI ACWI).
Non solo, i primi dieci titoli per capitalizzazione rappresentano ormai un quinto dellโintero indice globale e nove di essi sono americani:
Microsoft, Apple, Nvidia, Amazon, Google (presente due volte con Alphabet A e Alphabet C), Meta (Facebook), Eli Lilly e Broadcom. Lโunica eccezione รจ Taiwan Semiconductors.
Fatta eccezione per la casa farmaceutica Eli Lilly, le altre 9 aziende sono tutte attive nellโambito della tecnologia (anche se non tutte rientrano strettamente nel settore tecnologico).
Lโimpetuosa crescita dellโazionario USA, della tecnologia e dei suoi giganti, negli ultimi 15 anni ha avuto un altro effetto: portare le valutazioni del mercato a stelle e strisce ben al di sopra della media storica.
Come puoi vedere nella parte sinistra dellโimmagine seguente, lโindice S&P 500 presenta valutazioni ben al di sopra della media degli ultimi 30 anni, il che lo rende โcaroโ in una prospettiva storica (nel grafico รจ rappresentato il P/E ratio, mentre nel riquadro trovi i dati di CAPE ratio e Price to Book ratio, altre due tra le metriche preferite per valutare quanto sia caro un titolo o mercato; ne ho scritto piรน diffusamente QUI).
Nella parte destra dellโimmagine, vedi le valutazioni dei primi dieci titoli dellโindice (in verde) su livelli molto elevati, mentre i restanti titoli (in grigio) sono in linea con i dati degli ultimi 30 anni.
Le aziende di altre aree geografiche hanno valutazioni piรน contenute rispetto a quelle americane.
Mentre il peso degli Stati Uniti sullโazionario globale รจ in ascesa, quello del resto dei paesi cosiddetti โsviluppatiโ รจ in continua contrazione.
I โmercati emergentiโ hanno invece visto una sensibile crescita della loro importanza, ma da 15 anni a questa parte il loro peso nellโazionario globale si รจ ridotto.
Questo vuole anche dire che nellโindice azionario globale vi รจ una forte concentrazione valutaria: il dollaro USA ha infatti un peso del 64%.
Lโindice ha unโesposizione ad aziende quotate in Euro pari allโ8%, quindi il restante 92% รจ investito in aziende denominate in valute diverse dallโeuro.

La preoccupazione che una esposizione cosรฌ marcata a poche aziende, con valutazioni elevate, attive per lo piรน nel settore tecnologico o affini, e in un solo paese sia eccessiva in quanto espone ad un rischio finanziario, economico, giuridico e politico molto concentrato รจ comprensibile e condivisibile.
Vediamo quali sono alcuni possibili correttivi.
Quattro idee per diversificare lโazionario
Dato per assodato che lโindice azionario globale All Country World รจ un ottimo punto di partenza e che rappresenta anche un valido punto di arrivo per la parte azionaria dei tuoi investimenti, ecco alcune idee su come puoi ridurre il peso di Stati Uniti, dollaro USA, tecnologia e giganti americani.
Diversificazione geografica
Il modo piรน semplice per ridurre il peso delle aziende a stelle e strisce nella componente azionaria del tuo portafoglio รจ la diversificazione geografica.
Invece che investire in uno strumento che replica lโindice ACWI, puoi costruire in autonomia unโesposizione globale utilizzando strumenti che investono nelle diverse aree geografiche dando ad ognuna il peso che preferisci.
Ad esempio, potresti decidere di esporti al 50% allโazionario USA (S&P 500), al 30% allโazionario globale esclusi gli Stati Uniti (MSCI World ex-US) e al 20% allโazionario dei paesi emergenti (MSCI Emerging Markets).
In questo modo investiresti comunque su tutto il mondo, ma riducendo il peso degli Stati Uniti a favore degli altri paesi sviluppati e dei mercati emergenti rispetto alla composizione del classico indice All Country World.
In alternativa, puoi affiancare ad un ETF che investe sullโindice ACWI unโesposizione ad altre aree geografiche (MSCI World ex USA, Europa, Asia, Mercati Emergenti, ecc). Lโimportante รจ farlo dandoti una regola da mantenere nel tempo.
Equal weight vs cap weight
Gli indici azionari sintetizzano il valore di un paniere di azioni e le sue variazioni nel tempo.
Quelli piรน comunemente utilizzati sono caratterizzati dal fatto che il peso di ciascun titolo รจ proporzionale alla sua capitalizzazione di borsa, quindi le aziende di maggiori dimensioni hanno un peso maggiore nellโindice.
Questi indici sono detti market cap weighted (pesati in base alla capitalizzazione di mercato).
Ad esempio, lโS&P 500 รจ composto dalle piรน grandi aziende quotate americane. La loro capitalizzazione complessiva รจ pari a 44.500 miliardi di dollari. Il titolo Microsoft ha una capitalizzazione di 3.200 miliardi di dollari. Ha quindi un peso pari al 7,2% dellโintero indice.
Unโaltra metodologia per costruire indici di mercato รจ dare ad ogni azienda che lo compone il medesimo peso. Questi indici sono chiamati equal weighted.
In questo modo, ognuna delle 503 aziende che costituiscono lโS&P 500 avrebbe lo stesso peso, pari a circa lo 0,2% del totale. E quindi il titolo Microsoft, con una capitalizzazione di 3.200 miliardi, avrebbe la stessa importanza del titolo United Airlines che ha una capitalizzazione di soli 16 miliardi di dollari.
Utilizzare strumenti che replicano indici equal weighted riduce il peso delle grandi aziende e modifica lโesposizione settoriale e geografica come segue:
Data la complessitร di manutenzione e il fatto che non sono particolarmente diffusi, gli strumenti di questo tipo sono pochi e quelli disponibili agli investitori italiani replicano principalmente lโindice S&P 500 equal weight.
(EDIT ottobre 2024: da poco รจ disponibile agli investitori europei uno strumento che replica lโindice MSCI World Equal Weight.)
Questo tipo di diversificazione non aiuta a ridurre lโesposizione a Stati Uniti e dollaro USA, ma รจ molto efficace nel ridurre il peso delle mega-cap e della tecnologia.
Dimensione aziende (small cap)
Lโindice MSCI All Country World investe nelle aziende a media e grande capitalizzazione di 23 โpaesi sviluppatiโ e 24 โmercati emergentiโ e cattura lโ85% dellโuniverso investibile globale.
Da cosa รจ rappresentato il restante 15%?
Dalle aziende a piccola capitalizzazione, in inglese small cap.
Per ridurre il peso dei giganti USA nella componente azionaria del tuo portafoglio allargando la tua esposizione alle societร a piccola capitalizzazione, hai due alternative:
investire in uno strumento che replica lโindice ACWI IMI (All Country World Investable Market Index), che copre il 99% dellโuniverso investibile globale inserendo anche le societร a piccola capitalizzazione
affiancare ad altri strumenti azionari uno specifico che investe su questo segmento di mercato
Nel primo caso, lโesposizione complessiva cambierebbe solo in modo residuale rispetto allโazionario globale.
Nel confronto tra ACWI e ACWI IMI, il peso degli Stati Uniti passerebbe dal 63,3% al 62%, quello della tecnologia dal 23% al 22% e quello dei primi dieci titoli dal 19,5% al 17,4%.
Nel secondo caso, puoi gestire autonomamente il peso da dare alle aziende a piccola capitalizzazione.
Tieni presente che dallโindice MSCI World Small Cap sono esclusi i mercati emergenti.
Questa la sua composizione geografica e settoriale:
Il peso degli Stati Uniti รจ comunque predominante (60%), ma la suddivisione settoriale รจ sostanzialmente diversa da quella dellโindice globale.
Stile azionario (value)
Esistono diverse modalitร con cui scegliere le aziende su cui investire, i due principali approcci sono lo stile Value (valore) e quello Growth (crescita).
Il Value รจ un approccio che va alla ricerca del valore e quindi privilegia i titoli che, in base a determinate metriche, sono sottovalutati dal mercato rispetto al loro valore intrinseco. Lโidea รจ quella di comprare titoli โa scontoโ.
Il padre dellโapproccio value รจ Benjamin Graham, maestro di Warren Buffett e autore di โThe Intelligent Investorโ in cui sostiene che non sempre il mercato รจ lucido del definire il prezzo di un titolo e che questo puรฒ discostarsi anche di molto dal suo valore intrinseco. Lโinvestitore intelligente puรฒ quindi sfruttare questo disallineamento a suo vantaggio.
Il Growth, รจ invece un approccio che privilegia la selezione di azioni di societร in fase di sviluppo, che operano in settori a loro volta caratterizzati da una forte espansione. Lโidea in questo caso รจ di cavalcare la crescita di questi titoli, nonostante il prezzo di acquisto sia solitamente elevato rispetto ai fondamentali dellโazienda.
A promuovere il pensiero growth fu Thomas Rowe Price Jr., secondo cui un titolo puรฒ essere considerato interessante solo nel caso in cui questo mostri un rendimento sul capitale investito di almeno il 10%, alti margini di profitto e una crescita rilevante degli utili per azione.
Come abbiamo visto, le valutazioni del mercato azionario americano nel suo complesso sono elevate, ma ciรฒ รจ dovuto in particolare ai titoli di maggiori dimensioni, attivi nel settore della tecnologia.
I titoli value hanno valutazioni piรน in linea con le medie storiche.
A seconda di quale aspetto della concentrazione del mercato azionario globale ti preoccupa maggiormente, puoi scegliere di applicare uno o piรน correttivi:
se a preoccuparti รจ la concentrazione negli Stati Uniti, puoi diversificare geograficamente
se si tratta del peso dei titoli di maggiori dimensioni o della tecnologia, puoi diversificare usando le small cap, uno strumento equal weighted, inserendo una componente value o aumentando il peso di altre aree geografiche
se invece sono le valutazioni elevate a toglierti il sonno, puoi diversificare con uno strumento equal weighted, value o geograficamente
Attento perรฒ a non eccedere con lโaggiunta di strumenti al tuo portafoglio e a valutare con molta attenzione come e quanto allontanarti dalla semplice esposizione al mercato azionario globale; rischi di complicarti solo la vita.
La ciclicitร dei mercati
Il dominio delle aziende americane, in particolare tecnologiche, rispetto a quelle del resto del mondo negli ultimi 15 anni รจ innegabile e soverchiante.
Questo prolungato predominio, in cui ad oggi non si vedono crepe, potrebbe essere il segnale di un duraturo cambio di paradigma o semplicemente lโespressione di un errore cognitivo: il recency bias (effetto di breve periodo), quel fenomeno per cui tendiamo a dare grande peso ad esperienze o a fenomeni recenti dimenticando o sottovalutando fortemente quelli passati.
Non รจ necessario tornare troppo indietro con la memoria per trovare il decennio perduto dellโazionario americano (dal 2000 al 2009).
I mercati finanziari sono imprevedibili e ciclici.
Ad inizio โ900 era la Gran Bretagna a dominare il mondo (finanziario e non solo), oggi sono gli Stati Uniti.
Ma anche il dominio americano ha vissuto momenti di lustro, come quello attuale, e periodi bui.
Negli anni โ80 del secolo scorso sembrava che il Giappone avrebbe presto surclassato la potenza finanziaria americana, ma la corsa รจ finita nella peggior bolla finanziaria della storia recente:
Ma non solo:
Stati Uniti vs mercati sviluppati

Stati Uniti vs mercati emergenti

Anche le strategie dโinvestimento vivono di cicli:

CONCLUSIONE
Ha senso allontanarsi dalla naturale composizione dellโazionario globale (ACWI market cap weighted) nel tentativo di ridurre la crescente concentrazione su Stati Uniti, tecnologia e giganti USA?
Puรฒ averne se questa concentrazione ti preoccupa davvero.
Puรฒ averne se la tua preoccupazione รจ ridurre un rischio, non cercare il miglior rendimento futuro.
Puรฒ averne per investimenti una tantum, molto meno per un piano di accumulo in cui il โcomfortโ di viaggio รจ giร migliorato dai contributi periodici.
Ma ribadisco che l'indice All Country World (soprattutto nella versione โACWI IMIโ, quindi con lโaggiunta delle Small Cap) รจ giร unโottima (e semplice) soluzione che garantisce una piรน che valida diversificazione in ambito azionario.
La diversificazione รจ una forma di gestione del rischio ed รจ il modo migliore per evitare di โscommettereโ sul cavallo sbagliato, che sia un paese, un settore o una manciata di titoli.
Purtroppo non esistono formule magiche o mix miracolosi che garantiranno il miglior risultato futuro.
Si possono eseguire infiniti backtest per valutare cosa avrebbe funzionato meglio in passato.
I backtest hanno perรฒ tre fatali problemi:
ci dicono molto sul passato, ma nulla sul futuro
torturando i dati sufficientemente a lungo puoi dimostrare tutto e il contrario di tutto
puoi fare tutte le simulazioni che vuoi per vedere come si sarebbe comportato questo o quel mix di azioni, obbligazioni, liquiditร , oro, ecc.
Purtroppo non puoi fare alcun backtest sulle tue emozioni per sapere come ti saresti comportato in un determinato momento o situazione
Con il senno di poi รจ relativamente semplice trovare โsoluzioni che hanno fatto meglio diโฆโ (in passato).
Il problema รจ trovare quelle che faranno meglio in futuro!
I backtest sono utili per CAPIRE, non per PREDIRE.
Sappiamo che puntare tutto sulle azioni a stelle e strisce nel 2009 sarebbe stata la scelta piรน remunerativa; per non parlare dello scommettere tutto sullโindice tecnologico americano!
Ma lo sappiamo OGGI.
Non lo sapevamo 15 anni fa.
Se a gennaio 2000 tu avessi investito 100.000 dollari sullโS&P 500, nel marzo 2009 ti saresti trovato con 40.000 dollari in meno.
In nove anni, invece che vedere crescere i tuoi risparmi, li avresti visti piรน che dimezzati per ben due volte e dopo 9 lunghi e difficili anni ti troveresti con una perdita del 40%!
Nel marzo del 2009, data in cui OGGI sappiamo che il mercato ha toccato il fondo, la borsa americana era lโultimo posto in cui avresti voluto investire i tuoi soldi.
Quando tutto va per il meglio, come da un anno a questa parte, la diversificazione รจ una seccatura e unโeterna fonte di rimpianti: โperchรฉ non ho investito tutto sulle azioni Nvidia?!?โ
Ma allo stesso tempo sappiamo che la diversificazione รจ la tua migliore alleata per proteggere i tuoi investimenti quando (non SE, ma QUANDO) le cose si metteranno male.
Nessuno puรฒ sapere OGGI se sia meglio investire al 63%, al 100% o al 20% in azioni americane.
Scegliere di investire in un semplice strumento che replica lโindice azionario globale in base alla capitalizzazione delle aziende che lo compongono รจ senza ombra di dubbio la soluzione piรน semplice, quella piรน facile da mettere in pratica e quindi la piรน sensata per la gran parte degli investitori.
Se invece sei convinto che assegnare un peso del 63% ad un singolo paese, anche se si tratta della superpotenza mondiale, sia eccessivo, ora sai come puoi diversificare maggiormente la tua esposizione azionaria.
Buona domenica!
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